Concattedrale di San Benedetto
A seguito del concorso internazionale indetto nel 2014 dalla Diocesi di Lamezia Terme, la progettazione del nuovo complesso inter-parrocchiale dedicato a San Benedetto è stata affidata a Paolo Portoghesi, architetto che ha dedicato molto del suo lavoro al tema dell’architettura sacra, ideando diverse chiese cattoliche ed edifici per altre religioni, tra cui la grande Moschea di Roma.
L’edificio sorge in posizione dominante con il preciso obiettivo di dare un significato spirituale alla fusione dei tre comuni – Sambiase, Nicastro e S. Eufemia – che portarono nel 1968 alla costituzione di Lamezia Terme.
“Per assolvere a questo compito di unificazione spirituale” – racconta il progettista Paolo Portoghesi – “era necessario che la chiesa avesse dei requisiti ben precisi: l’emergenza territoriale che la rendesse ben visibile dal territorio circostante, l’apertura accogliente verso la città, la capacità di esprimere la coralità della nuova liturgia. L’emergenza territoriale ha suggerito la scelta degli alti campanili come richiamo visivo e l’analogia del volume della navata con il vascello che ha nella letteratura cristiana una presenza ricorrente, resa ancora più suggestiva dalla vicinanza del mare”.
Il complesso comprende, oltre alla chiesa, un insieme di spazi religiosi e caritativi e un auditorium che può ospitare fino a 800 persone. All’esterno la facciata è affiancata da due porticati, di chiara ispirazione berniniana, che accolgono i fedeli e che uniscono la Concattedrale al municipio esistente, dando vita ad un nuovo spazio pubblico per manifestazioni cittadine.
“L’esigenza di neutralizzare il rischio sismico” – continua l’architetto Portoghesi – “ha portato ad adottare per l’organismo della chiesa una struttura in acciaio che meglio di qualunque altro materiale ha consentito leggerezza, economia e rapidità di costruzione. Mentre all’interno la struttura metallica appare solo nelle volte delle cappelle, all’esterno è ben visibile nella facciata rivestita di lamiera e nei due campanili in acciaio corten, un materiale che l’ossidazione non corrompe ma fortifica assumendo colorazioni cangianti.”
Committente: Diocesi di Lamezia Terme
Progettazione architettonica e direzione artistica: Arch. Paolo Portoghesi, Calcata (VT)
Progetto strutturale: Dott. Ing. Odine Manfroni, Santarcangelo di Romagna (RN)
Direzione Lavori: Ing. Francesco Stella, Lamezia Terme
Impresa esecutrice: Ferraro S.p.A., Lamezia Terme
Responsabile di cantiere: Geom. Domenico Rocca, Lamezia Terme
Applicatore sistemi a secco Saint-Gobain Italia: Sicorap S.r.l., Napoli
Nella parte bassa color “terra”, distanziata per consentire l’alloggiamento dei corpi illuminanti, le pareti sono rinforzate con l’applicazione di una seconda lastra standard Gyproc Wallboard 13, mentre il paramento interno della facciata della chiesa è realizzato con una lastra speciale Gyproc Duragyp Activ’Air®, per garantire ancora più solidità e resistenza agli urti.
Le Gyproc Flex 6 sono lastre dal ridottissimo spessore che possono essere facilmente plasmate e lavorate per ottenere forme irregolari e curve, diventando lo strumento ideale per realizzare soluzioni di alto profilo estetico ed architettonico.
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