Fondazione Fashion Research Italy
La Fondazione Fashion Research Italy di Bologna nasce nel 2015 con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale e le eccellenze del settore moda “Made in Italy”, attraverso un polo didattico – espositivo e archivistico capace di sperimentare e condividere qualità e professionalità, amplificando il know-how del territorio e dando visibilità ai nuovi talenti.
“Fashion Research Italy non è una fondazione autoreferenziale” – racconta Alberto Masotti, promotore dell’iniziativa e già patron del Gruppo “La Perla”, uno dei brand di Lingerie più famosi del mondo – “in cui far risuonare la vana retorica di se stessa. La missione presente della Fondazione deve essere il futuro della piccola-media impresa. Perché si parli di futuro è necessario però avere chiaro il punto di partenza, il passato, a patto che lo si sappia indagare, interrogare e interpretare con gli occhi del presente”.
Il nuovo spazio si sviluppa su 7.000 metri quadrati all’interno di tre corpi di fabbrica di Via del Fonditore 12, completamente rinnovati seguendo la precisa volontà progettuale di mantenere un equilibrio ed una continuità tra passato, presente e futuro, richiamando elementi tipici della cultura architettonica locale.
All’interno del complesso sono presenti laboratori ed aule didattiche con 150 postazioni, oltre 3.000 metri quadrati di spazi espositivi dotati delle più avanzate tecnologie per consentire l’attività di ricerca, un parco tecnologico per testare i più moderni sistemi di rappresentazione multimediale ed un archivio con più di 5.000 libri di settore ed oltre 30.000 disegni di textile design su carta e tessuto.
“L’ex stabilimento industriale” – sottolinea Alberto Masotti – “progettato da Pierluigi Cervellati e chiamato ad ospitare parte dell’allora azienda di famiglia, connette con fisica evidenza il passato al futuro. Ed è per questo che ho ritenuto decisivo non recidere le maglie della storia, affidando il nuovo progetto allo studio capitanato dallo stesso Cervellati. Solo il medesimo progettista, che conosceva quella storia architettonica e di vita, poteva non cancellarne per sempre la “memoria”. Grazie a quel background l’edificio attuale parla di un luminoso futuro, dove la tecnologia impara a dialogare con la tradizione”.
Le stratigrafie dei tramezzi sono costituite dall’assemblaggio di strutture metalliche, di pannelli isolanti in lana minerale Isover e di due lastre per lato, una di tipo standard Gyproc Wallboard ed una di tipo speciale Gyproc Duragyp Activ’Air®, con un’incrementata densità del nucleo che conferisce al prodotto un maggior grado di durezza superficiale e di resistenza meccanica.
Nei casi in cui fosse necessario richiedere alle pareti un comportamento di reazione al fuoco in euroclasse A1, è stata inserita la lastra Gyproc Duragyp A1 Activ’Air®, rivestita su entrambe le facce con carta a bassissimo potere calorifico superiore.
L’esclusiva tecnologia Activ’Air® assicura un miglioramento della qualità dell’aria grazie all’assorbimento e alla neutralizzazione della formaldeide presente negli ambienti interni.
Queste ultime sono progettate proprio per abbinarsi ai pannelli radianti perché assicurano ai controsoffitti un’altissima conducibilità termica e consentono di limitare i consumi energetici dell’impianto di climatizzazione, rispetto all’utilizzo di una lastra in gesso rivestito standard.
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