Complesso parrocchiale S.Andrea Apostolo

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2011

Complesso parrocchiale S.Andrea Apostolo,Bisceglie (BT)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]La nuova parrocchia di S. Andrea Apostolo è stata edificata su di un terreno donato dall’Amministrazione Comunale alla Diocesi con l’obiettivo di completare e rivitalizzare un quartiere di Bisceglie fino ad allora deserto e abbandonato. La scenografica aula liturgica dalla particolare forma a “pancia di pesce” – leggermente rialzata rispetto al piano stradale e preceduta da una classica scalinata d’ingresso – caratterizza le principali linee architettoniche del complesso, costituito anche da un campanile rivestito in pannelli metallici e alto 33 metri (a ricordare gli anni di Cristo), da una Casa Canonica con due appartamenti separati per il parroco ed il viceparroco e, al piano interrato, da un ampio salone polivalente e da sedici aule per il catechismo.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]“La copertura a forma di carena dell’aula liturgica” – ci spiega il parroco fondatore Don Francesco Di Liddo – “ricorda la stiva di una barca capovolta che naviga nel mare del cielo ed è un esplicito riferimento all’imbarcazione su cui lavoravano Andrea e Pietro, chiamati da Gesù ad essere pescatori di uomini.” Tale copertura all’esterno è completamente rivestita in rame mentre all’interno la sua struttura in legno autoportante lasciata a vista diventa un elemento architettonico di grande impatto visivo.
La suggestiva striscia di pavimento in marmo che dall’ambone attraversa longitudinalmente lo spazio interno – decorata con una rete da pescatore e sette pesci che ricordano i sette sacramenti ed i sette doni dello Spirito Santo – e le finestre circolari poste lungo il perimetro della chiesa, che filtrano sapientemente la luce naturale, rendono l’atmosfera della chiesa estremamente simbolica e spirituale.
Le strutture portanti in cemento armato sono intonacate con l’ ISOPRONTO FIX della linea TecnoVic, un adesivo e rasante in polvere grigia in grado di assicurare – con l’ausilio di un’idonea rete in fibra di vetro — la perfetta adesione al supporto e di compensare magistralmente le numerose dilatazioni termiche.
Per l’esterno si è scelta l’applicazione dell’intonaco a “cappotto” ISOPRONTO RHODIPOR, una malta secca a base di polistirolo che garantisce il perfetto isolamento termico di tutte le superfici verticali ed orizzontali. Tale intonaco diventa la base per la stesura del PRONTOCEM TOP, un premiscelato a base cemento fibrorinforzato e a basso assorbimento d’acqua.
L’abbinamento dei due prodotti TecnoVic costituisce una soluzione di grande efficacia ed affidabilità perché unisce all’isolamento termico dell’ ISOPRONTO RHODIPOR la resistenza meccanica e agli agenti atmosferici del PRONTOCEM TOP.
Tutte le superfici interne sono invece intonacate con il MONOCOTE light — un premiscelato a base di anidrene e perlite espansa – e rasate con il RASOCOTE 5 plus per ottenere una finitura liscia e bianchissima.
Sia il MONOCOTE light che il RASOCOTE 5 plus sono prodotti della linea EcoVic, ecologici e biocompatibili, che sfruttano le specifiche proprietà del gesso, il legante più idoneo per malta da interno.
Anche in questo caso si tratta di un perfetto abbinamento che garantisce prestazioni tecniche, comfort indoor e velocità di esecuzione. MONOCOTE light è un intonaco facile da plasmare e da applicare, asciuga rapidamente e consente di abbattere i tempi di lavorazione. RASOCOTE 5 Plus è una finitura di grande funzionalità che rende estremamente semplici e veloci le successive operazioni di tinteggiatura.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Arcidiocesi Trani – Barletta – Bisceglie – Nazareth
Progetto architettonico:
Arch. Sergio Bombini, Bisceglie
Direzione Lavori:
Arch. Sergio Bombini – Ing. Giuseppe Ventura, Bisceglie
Impresa esecutrice:
Impresa Edile Caruolo Carlo e Luigi snc, Bisceglie
Responsabile di cantiere:
Geom. Carlo Caruolo, Bisceglie
Applicatore intonaci Gyproc:
Exe srl, Molfetta (BA)

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Raffineria di zucchero

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2010

Raffineria di zucchero,Brindisi (BR)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Il nuovo stabilimento per la raffinazione della canna da zucchero si estende su di un’area di circa 20 ettari alle porte di Brindisi ed è stato realizzato per lavorare la materia prima proveniente soprattutto dall’America Latina. Una volta arrivato nel porto cittadino, lo zucchero viene posizionato su un nastro trasportatore e introdotto all’interno dell’opificio in un primo deposito di stoccaggio, dal quale successivamente passa nelle diverse strutture del complesso per le operazioni di raffinazione.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]All’interno dello stabilimento Sfir un edificio è completamente dedicato a minicentrale per la produzione di energia elettrica, composta da diversi motori – innovativi ed ecologici – che bruciano olio di palma. L’architettura del fabbricato è semplice ed estremamente lineare: all’esterno si presenta come un cubo tinteggiato di bianco e “tagliato” solo da qualche apertura e dai grossi tubi di aerazione dei macchinari. Un’orditura portante di pilastri, travi e controventature sorregge la copertura in lamiera, mentre un muro in cemento armato corre lungo tutto il perimetro dell’edificio. Su tale muro sono ancorate le pareti perimetrali, alte circa 12 metri, costituite da una stratigrafia a secco Gyproc studiata ad hoc, estremamente prestazionale soprattutto dal punto di vista acustico. Su due strutture metalliche a C accoppiate – che contengono un doppio materassino isolante in lana di vetro – sono ancorate quattro lastre di gesso rivestito, due di tipo standard sul lato interno, una lastra RIGIDUR H e una PLACOCEM AQUA Plus verso l’esterno, quest’ultima applicata con opportuni giunti di dilatazione. Alcune staffe collegano la doppia orditura metallica Gyproc con i tubolari portanti in acciaio, per aumentare la resistenza meccanica delle pareti e per rendere tutti gli elementi tra loro solidarizzati. “Dopo attenti studi in fase di progettazione e grazie alle innovative soluzioni proposte dall’applicatore dei sistemi Gyproc” – ci racconta Emilio Nero, direttore di cantiere – “abbiamo raggiunto contemporaneamente diversi obiettivi: l’abbattimento totale dei rumori provenienti dai grossi motori della centrale, la drastica riduzione dei pesi sulle strutture portanti, un enorme risparmio in termini di tempo nella posa in opera e, non ultimo, un ottimo risultato dal punto di vista estetico.”[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3”][vc_column_text]

Committente:
Sfir SpA, Cesena
Direzione Lavori:
Ing. Angelo Rizziello, Brindisi
Impresa esecutrice:
Costruzioni Pugliesi srl, Oria (BR)
Capocommessa:
Cosimo Aprile, Oria
Direttore tecnico:
Ing. Mario Memmola, Oria
Direzione Cantiere:
Geom. Emilio Nero, Bari
Applicatore dei sistemi a secco Gyproc:
Eurosoffit Engineering srl, Trepuzzi (LE)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1482142168755-f6c0403f-b95d-10″ include=”1409,1410,1411,1412″ css=”.vc_custom_1482142424806{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

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