Complesso residenziale Corato

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2013

Complesso residenziale Corato,Corato (BA)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]

L’edificio è un importante esempio di architettura ottocentesca situato nel centro storico di Corato, costituito da tre livelli più un piano interrato, per un totale di circa 1000 mq di superficie calpestabile.
Il palazzo presentava evidenti segni di degrado sia nelle parti strutturali che nelle finiture interne ed esterne: molti elementi decorativi risultavano lesionati, il tetto e le facciate mostravano segni di deterioramento, le murature a “sacco” e le volte erano profondamente ammalorate e gli intonaci presentavano notevoli crepe e fessurazioni.
Nel 2011 i proprietari hanno così deciso di intraprendere una complessiva opera di ristrutturazione e risanamento conservativo del palazzo con il preciso obiettivo di mantenere le linee e le caratteristiche architettoniche originarie.

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Le cosiddette murature a “sacco” sfruttano una tecnica costruttiva molto utilizzata fin dagli antichi romani, basata sulla realizzazione di due paramenti esterni in mattoni pieni e pietra – che fungono da casseforme a perdere e da elementi strutturali portanti – e un nucleo centrale di elementi lapidei di grosse dimensioni misti a scarti di tegole e mattoni, legati con malte di calce o gesso molto spesso di qualità scadente.
Tali murature sono state consolidate e bonificate mediante iniezioni cementizie con aggiunta di fluidificante, così da contrastare i tipici fenomeni di schiacciamento e pressoflessione dovuti soprattutto alla diversità di caratteristiche elastiche tra i paramenti e la parte centrale in calcestruzzo “improprio”, unitamente alla mancanza di connessione tra le stesse fodere esterne.
Una volta rimosso l’intonaco esistente, tutte le superfici sono state lavate con apposita macchina idropulitrice e sulla muratura nuda è stata inserita una rete elettrosaldata zincata, in modo da ottenere un rinforzo statico della parete stessa. Successivamente, dopo avere steso una mano di Viprimer, sono state applicate due mani di VICRETE plus della linea TecnoVic, un betoncino di consolidamento Gyproc con posa meccanizzata, fibrato ed applicabile anche in forti spessori.
Il VICRETE Plus è un prodotto di grande scorrevolezza – posabile anche su supporti misti e irregolari – appositamente studiato per risanare ed aumentare notevolmente la resistenza meccanica di murature degradate.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Progetto e Direzione lavori:
Ing. Natalino Petrone, Corato
Impresa esecutrice/applicatore intonaci Gyproc:
Mangione Giuseppe impresa edile, Corato

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1497431883717-5e523db6-7416-5″ include=”2992,2993,2994,2995,2996″ css=”.vc_custom_1497432100002{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Chiesa Maria Madre dei Giovani

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2013

Chiesa Maria Madre dei Giovani,Torino

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]

“Maria Madre dei Giovani” è il nome della chiesa situata all’interno del complesso denominato “Arsenale della Pace”, un monastero metropolitano nato in un’antica fabbrica di armi in disuso e sede del Sermig – Servizio Missionario Giovani – fondato nel 1964 da Ernesto Olivero.
La pianta quadrata della chiesa, il disegno circolare delle sedute in legno e la forma triangolare dei tre grandi lucernari posti in copertura, testimoniano l’obiettivo principale del progetto che, come spiega l’architetto Benedetto
Camerana, “vuole trasmettere trascendenza e sacralità con pochi elementi architettonici e con geometrie semplici, pure ed assolute.”

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]La nuova chiesa è progettata per ospitare fino a 500 persone ed è il risultato della ristrutturazione di un vecchio capannone industriale, completamente rivestito all’interno da una ”scatola” a secco altamente isolante, costituita da contropareti e controsoffitti Gyproc Saint-Gobain.
Tutti i tamponamenti perimetrali in mattoni pieni dell’edificio esistente sono foderati con pareti in lastre Wallboard 13 avvitate su strutture metalliche da 100 mm, mentre la tipica copertura industriale “a shed” è mascherata da uno spettacolare controsoffitto dall’andamento curvilineo, realizzato con il sistema Rigitone 8-15-20 Super che sfrutta lastre in gesso rivestito appositamente forate, in grado di garantire altissimi livelli di assorbimento acustico ed un’eccellente resa estetica.

Sul retro delle lastre, inoltre, è applicato uno speciale tessuto fonoassorbente di colore bianco che lavora in abbinamento alle perforazioni, in modo da ottimizzarne le prestazioni acustiche senza peraltro limitare il passaggio della luce naturale.
Le forature, di forma circolare e disposte irregolarmente sulla superficie, consentono di creare particolari effetti cromatici e scenografici giochi di luce anche in mancanza di illuminazione naturale, grazie alla presenza di un sofisticato sistema a led studiato per riprodurre una sorta di cielo stellato, estremamente allegorico e di grande impatto visivo.

La particolare forma ad onda del controsoffitto è ottenuta grazie alla costruzione di una orditura primaria disposta a “vertebra” – pendinata alla copertura e strutturalmente molto resistente – sulla quale è agganciato un secondo reticolo metallico che diventa il supporto ideale per l’ancoraggio delle lastre forate.
Tra le pareti ed il controsoffitto sono incassate alcune lampade che illuminano in modo uniforme tutto il perimetro della chiesa, integrando l’illuminazione “simbolica” del controsoffitto curvo e quella naturale e diretta proveniente dai lucernari.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Sermig – Servizio Missionario Giovani, Torino
Progetto, Coordinamento e Direzione artistica:
Benedetto Camerana, Torino
Direzione Lavori:
Paolo Erbetta, Torino
Impresa esecutrice:
Costruzioni Generali Gilardi, Torino
Direzione cantiere:
Alessandro Gilardi, Torino
Applicatore/fornitore contropareti Gyproc:
CTI Isolare srl, San Mauro Torinese (TO)
Applicatore/fornitore controsoffitti Gyproc:
Ata srl, Rivoli (TO)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1483540199503-de0abfa4-a90d-2″ include=”1954,1955,1956,1957,1958,1959,1960,1961″ css=”.vc_custom_1483540600213{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Caserma dei Corazzieri del Quirinale

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2013

Caserma dei Corazzieri del Quirinale,Roma

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]

Sede della guardia d’onore del Presidente della Repubblica ed intitolata al Maggiore Negri di SanFront, la Caserma dei Corazzieri del Quirinale occupa una parte dell’edificio monastico annesso alla Chiesa di Santa Susanna, che nel 1870 passò al demanio.
Oltre ai numerosi ambienti riservati ai Corazzieri – le scuderie, la selleria, il maneggio coperto, la cappella ed un laboratorio dove vengono realizzati elmi e corazze su misura – la struttura è arricchita da uno straordinario complesso
archeologico emerso negli anni ’60, che comprende un tratto delle antiche mura serviane e parte di un ninfeo di epoca neroniana abbellito da una preziosa decorazione a mosaico in pasta vitrea.

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Un recente ed attento intervento di ristrutturazione di tutto il complesso ha permesso di recuperare ed esaltare le caratteristiche architettoniche e funzionali dello stupendo maneggio coperto – in grado di contenere comodamente fino a quaranta cavalli – contraddistinto da un pavimento ricoperto di finissima sabbia di fiume e da un enorme lucernario che lascia filtrare una suggestiva luce zenitale. Un nuovo e spettacolare controsoffitto continuo riveste tutta la copertura intorno alle grandi vetrate centrali e costituisce l’elemento di maggior rilevanza dal punto di vista estetico, grazie a precisi studi progettuali e all’uso della tecnica a secco Gyproc Saint-Gobain che sfrutta le qualità delle speciali lastre Habito Hydro 13 Activ’air.

In particolare l’andamento irregolare delle superfici che compongono il controsoffitto, le numerose cornici e decorazioni poste lungo il perimetro, le varie tonalità di colore utilizzate e i riquadri interni che ricordano i vecchi soffitti “a cassettoni”, personalizzano tutto lo spazio aumentandone il dinamismo e la profondità.

Le Habito Hydro 13 Activ’air sono lastre di tipo H1 con assorbimento di acqua ridotto e dunque con un’eccellente tenuta in presenza di elevati livelli di umidità. Le fibre di vetro che additivano il gesso assicurano grande durezza superficiale e massima resistenza meccanica mentre la speciale carta di cui sono composte – dalla colorazione particolarmente bianca ed uniforme – agevola notevolmente le operazioni di finitura e di tinteggiatura. L’innovativa tecnologia Activ’air permette, inoltre, di progettare con versatilità e creatività abbattendo drasticamente l’inquinamento indoor: è infatti in grado di purificare l’aria in modo continuo e duraturo, neutralizzando i principali Composti Organici Volatili (VOC) presenti nei luoghi chiusi, che spesso causano problemi di salute all’uomo.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato Opere Pubbliche Lazio, Abruzzo, Sardegna.
Responsabile del Procedimento:
Arch. Maria Lucia Conti
Direzione lavori:
Arch. Angela Aprile
Impresa esecutrice:
ATI – SOCOMI spa e ICOM srl
Direttore di cantiere:
Arch. Cesare Straccamore
Applicatore sistemi a secco Gyproc:
M.i.t.a.c. srl, Guidonia (Roma) – Responsabile di commessa Dr. Roberto Nunziante Cesaro

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1483539233805-2c533670-27fb-8″ include=”1934,1935,1936,1937,1938,1939,1940″ css=”.vc_custom_1483539604679{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Ex seminario novecentesco

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2012

Ex seminario novecentesco,Vicenza (VI)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Costruito tra il 1954 e il 1958 accanto all’ottocentesco Seminario Maggiore, il Nuovo Seminario Vescovile Minore ha assolto la sua destinazione originaria fino al 1979, anno nel quale i suoi spazi hanno iniziato ad ospitare l’Istituto Scolastico “A. Da Schio”. Con il trasferimento della scuola in un’altra sede, il complesso è stato oggetto di un globale intervento di ristrutturazione ed ammodernamento finalizzato a renderlo idoneo per una nuova destinazione d’uso, che prevede l’insediamento di uffici, aule, ambulatori, sale riunioni e magazzini dell’Unità Locale Socio Sanitaria n. 6 di Vicenza.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Uno dei principali obiettivi dei lavori di ristrutturazione consisteva nell’assicurare la giusta protezione passiva dal fuoco dei solai esistenti, in linea con le vigenti disposizioni legislative in materia di Prevenzione Incendi emanate dal Ministero dell’Interno: nella vasta gamma di intonaci speciali e sistemi a secco offerti da Gyproc Saint-Gobain nel campo delle soluzioni antincendio, è stato scelto il SIGMATIC IGNIFUGO M120, un premiscelato della linea TecnoVic a base di gesso emidrato, Vermiculite e Perlite, con aggiunta di additivi specifici dosati automaticamente in rapporto costante.
Una volta rimosse completamente le tinteggiature esistenti tramite un procedimento di idrosabbiatura, le superfici sono state trattate con un promotore di adesione resinato VIPRIMER; successivamente è stato applicato a spruzzo il SIGMATIC IGNIFUGO M120 negli spessori idonei a raggiungere un REI 120, con grande rapidità nella posa in opera e con ottimi risultati dal punto di vista estetico.
“Ho scoperto questo prodotto Gyproc estremamente prestazionale e versatile – ci racconta Marco Carollo, progettista e direttore lavori dell’intervento – proprio durante i lavori in cantiere; il suo utilizzo ci ha permesso di evitare l’applicazione di controsoffitti in fibra inizialmente previsti, con benefici in termini di velocità di esecuzione e finitura estetica, senza dimenticare il vantaggio di non dover diminuire l’altezza esistente dei vari ambienti”.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Proprietà:
Seminario Vescovile di Vicenza
Progetto e Direzione Lavori:
Ing. Arch. Marco Carollo, Arcugnano (VI)
Impresa esecutrice:
Impresa Vescovi, Vicenza
Applicatore intonaci Gyproc:
Intonaci Voltolina, Arcugnano (VI)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1482227287607-261573dc-5237-6″ include=”1608,1609,1610,1611,1612″ css=”.vc_custom_1482227479805{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Complesso per uffici Roma

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2012

Complesso per uffici Roma,Roma (RM)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Nell’ottobre del 2011 si sono conclusi i lavori di ristrutturazione edilizia e riqualificazione funzionale di un complesso per uffici – composto da due immobili di proprietà dell’INARCASSA – situato nel centro di Roma, in un’area delimitata da Via Po e Via Pinciana, di fronte a Villa Borghese. I due edifici sono stati oggetto di interventi di demolizione parziale e successiva ricostruzione sulla base di un progetto finalizzato da un lato a conservare le caratteristiche architettoniche, le sagome e i volumi esistenti, dall’altro a riqualificare le aree esterne e a realizzare una distribuzione interna degli ambienti più attuale, con finiture di maggior pregio e nuovi impianti tecnologici.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Tutti gli ambienti interni sono controsoffittati con diversi sistemi in lastre e pannelli ispezionabili della lineaGYPTONE, il cui utilizzo è ideale nelle situazioni in cui sono richieste caratteristiche estetiche particolarmente gradevoli e specifiche prestazioni di assorbimento acustico.
Le singolari forature dei controsoffitti in lastre di gesso rivestito GYPTONE BIG LINE 6 diventano inoltre un motivo estetico ed architettonico che caratterizza tutto l’intervento: lo stesso disegno, infatti, è ripreso perfettamente nella posa delle pavimentazioni esterne e nelle decorazioni dei vetri delle facciate continue, in una sorta di suggestiva continuità tra design degli interni e architettura degli esterni.
Le strutture portanti del piano interrato destinato ad autorimesse sono state intonacate con l’ IGNIVER, uno speciale prodotto isolante della linea TecnoVic appositamente studiato per garantire l’idonea protezione passiva dal fuoco di elementi metallici e in cemento armato.
IGNIVER è un intonaco ad applicazione meccanizzata a spruzzo, leader nel mercato dell’edilizia perché ha un’ottima aderenza, non ha bisogno di essere rinnovato negli anni, è particolarmente leggero e quindi evita il problema di appesantire le strutture; inoltre ha il vantaggio di non contenere né amianto né fibre, di essere elastico e di assicurare sia un buon isolamento acustico che una bassa conducibilità termica.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Proprietà:
INARCASSA – Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per Ingegneri ed Architetti Liberi professionisti
Progetto:
Ing. Paolo Nervi – Arch. Benito Boni – Arch. Sebastiano Boni – Arch. Alerix Moguilewsky – Arch. Maria Musco
Impresa esecutrice:
R.T.I. costituito dalle imprese CO.GE.L – Panzeri – Colombo – LGM
Applicatori controsoffitti Gyproc:
Costruzioni Franco Viglianti srl, Veroli (FR) – Centro Montaggi di Pomente Umberto, Veroli (FR)
Applicatore intonaci Gyproc:
Costruzioni Franco Viglianti srl, Veroli (FR)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1482226183426-98e1fad7-5e18-3″ include=”1574,1575,1576,1577,1578,1579″ css=”.vc_custom_1482226361179{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Polo tecnologico Pavia

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2012

Polo tecnologico Pavia,Pavia (PV)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]In seguito ad un globale intervento di ristrutturazione degli edifici della ex fabbrica Magneti Marelli, nasce il Polo Tecnologico di Pavia, un complesso immobiliare destinato ad ospitare uffici e laboratori con spazi flessibili progettati su misura in base alle richieste dei vari clienti. L’iniziativa ha inizio dalla collaborazione tra l’immobiliare Durabo – proprietaria dei capannoni industriali dismessi – e la società Polo Tecnologico Servizi, costituita nel 2007, proprio per accelerare la crescita del sistema produttivo locale su iniziativa dell’Università, del Comune, della Provincia e della Camera di Commercio di Pavia. Il nuovo Polo Tecnologico è situato in posizione particolarmente strategica, vicino alla tangenziale e a breve distanza dal centro storico e dal campus universitario, dove sono insediati i Dipartimenti scientifici dell’Università di Pavia, Enti pubblici di ricerca come CNR, INFN e INFM, Istituti di ricovero e cura, mense e centri sportivi.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Il progetto di riconversione della struttura conserva i caratteri salienti dell’architettura industriale originaria, inserendo nuovi elementi stilistici e frazionando i vecchi capannoni in ambienti di varie dimensioni; ciò sfruttando le notevoli altezze a disposizione con l’inserimento di piani soppalchi, così da personalizzare maggiormente i vari spazi ed aumentarne notevolmente la superficie calpestabile.
Tutti i tramezzi interni, i divisori tra le unità immobiliari e le contropareti che foderano le murature perimetrali sono realizzati completamente a secco con pareti alte fino a sette metri, solide ed estremamente isolanti dal punto di vista acustico.
“Abbiamo realizzato tutto il lavoro in soli quattro mesi – ci spiega Giuliano Coppellotti della Isolservice Fidenza, la ditta che ha posato tutti i sistemi Gyproc Saint-Gobain – grazie ai vantaggi tipici della tecnica a secco, che permette di costruire pareti davvero performanti e meccanicamente resistenti, con grande velocità e pulizia di cantiere”.
Nella suggestiva sala riunioni la copertura inclinata è interamente rivestita con il GYPTONE QUATTRO 20, un sistema per controsoffitti ispezionabili costituito da speciali pannelli acustici Gyproc a base di gesso rivestito; la regolarità della foratura quadrata e la finitura satinata di elevata qualità (presente anche sui bordi laterali) consentono di abbinare a notevoli risultati di assorbimento acustico un’ottima resa estetica ed architettonica.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Durabo SpA, Pavia
Progetto e Direzione Lavori:
Arch. Giorgio Via, Pavia
Impresa esecutrice:
C.E.A.P Società Cooperativa Edile ed Affini Piacentina, Piacenza
Responsabile di commessa:
Geom. Luciano Basili
Capo cantiere:
Geom. Valerio Galli
Applicatore sistemi a secco Gyproc:
ISOLSERVICE FIDENZA srl, Fidenza (PR)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1482225372447-e74f01d9-0ec5-1″ include=”1557,1558,1559,1560,1561,1562″ css=”.vc_custom_1482225572821{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Museo del Novecento

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2011

Museo del Novecento,Milano (MI)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]La trasformazione del Palazzo dell’Arengario in Museo del Novecento scaturisce dall’intento di restituire un’immagine forte e attraente all’edificio storico milanese e di organizzare al suo interno un sistema museale semplice e lineare in grado di esaltare le centinaia di opere esposte, espressione delle grandi stagioni artistiche del XX secolo: dal futurismo all’arte informale e concettuale, dall’astrattismo all’arte povera, con capolavori come Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo o il Neon di Lucio Fontana, visibile da piazza del Duomo attraverso le vetrate della torre dell’Arengario.
‘La mission del museo – si legge sul sito ufficiale – è diffondere la conoscenza dell’arte del Novecento per generare pluralità di visioni e capacità critica. Conservare, studiare e promuovere il patrimonio pubblico e la cultura artistica del XX secolo tramite ricerca e attività didattica. Lavorare su più piani per favorire un approccio interculturale e coinvolgere un pubblico che spazia dagli addetti ai lavori, ai bambini, al visitatore di passaggio’.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Dell’edificio originale è stata conservata la sobria struttura esterna che, al momento della costruzione, rappresentava una soluzione innovativa e di grande impatto monumentale: quasi un manifesto della modernità contrapposto alla Galleria Vittorio Emanuele sull’altro lato di Piazza del Duomo.
Gli spazi interni sono stati invece rivoluzionati, con soluzioni funzionali e di grande resa estetica, come la grande rampa elicoidale che collega i diversi piani della torre – dal livello della metropolitana alla suggestiva terrazza sul Duomo – e che diventa l’elemento caratterizzante e riconoscibile del Palazzo dell’Arengario.
Il progetto ha previsto anche un importante intervento su di un’ala dell’adiacente Palazzo Reale, direttamente collegato all’edificio dell’Arengario tramite una passerella sospesa dalla quale si può osservare la stratificazione storica dei palazzi dell’area compresa tra via Rastrelli e piazza Diaz.
‘Il mio lavoro è stato facile – spiega l’architetto Italo Rota che insieme a Fabio Fornasari ha firmato il progetto – perché l’edificio non è mai stato terminato. La mia è un’installazione naturale, uno spazio che esiste solo quando lo visitiamo con il nostro corpo. E che permette di osservare, semplicemente guardando dalle finestre, architetture meravigliose: dello studio BBPR, di Figini e Pollini, o San Satiro del Bramante’.
Sui nuovi tramezzi e su tutte le murature esistenti in mattoni – spesso notevolmente degradate – è stato applicato l’INTO ALFA, un premiscelato della linea EcoVic con caratteristiche certificate di ecocompatibilità.
Ideale negli interventi di ristrutturazione, INTO ALFA è un intonaco particolarmente indicato per applicazioni in forti spessori perché evita cavillature, crepe e fessurazioni grazie alle sue proprietà di lavorabilità e resistenza meccanica superiori ai tradizionali prodotti calce-cemento per interni.
Nella parte espositiva del palazzo dell’Arengario l’ampia gamma di soluzioni a secco Gyproc ha contribuito alla realizzazione del nuovo progetto museale, permettendo di raggiungere sempre elevate prestazioni tecniche e notevole resa estetica.
Le lastre speciali FIRELINE 13 e LISAFLAM 15 assicurano la corretta protezione antincendio di pareti e controsoffitti a membrana nei locali filtri; alcune contropareti tecniche, applicate in aderenza a vecchie aperture non più necessarie, oscurano la luce naturale e aumentano così le superfici espositive.
Nelle zone di collegamento tra il piano della metropolitana e il museo, la combinazione di lastre in gesso fibratoRIGIDUR e di lastre con barriera al vapore permette di aumentare la solidità e la resistenza all’umidità delle pareti, mentre all’ingresso della rampa elicoidale alcuni controsoffitti in lastre Gyproc dall’andamento curvilineo riprendono il disegno originario a ‘cassettoni’ dell’edificio preesistente.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Comune di Milano – Assessorato alle Infrastrutture Lavori Pubblici area tecnica – Settore tecnico Cultura e Beni Comunali diversi
Responsabile Unico del Procedimento:
Ing. Enrico Boccardo
Progetto esecutivo:
Associazione di professionisti – Arch. Italo Rota (capogruppo), arch. Emmanuele Auxilia, arch. Fabio Fornasari, arch. Paolo Montanari
Direzione Lavori:
Ing. Antonio Acerbo
Direzione artistica:
Arch. Italo Rota, arch. Fabio Fornasari
Imprese esecutrici:
Arengario Società Consortile a r.l. – Società Cooperativa Muratori Sterratori ed Affini, Montecatini Terme (PT) – Marcora Costruzioni S.p.A., Milano
Applicatore sistemi a secco Gyproc:
FIS S.p.A., Oppeano (VR)
Applicatore intonaci Gyproc:
Rasoges Carnovale srl, Baranzate (MI)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1482139327062-8a0464cf-0fd1-6″ include=”1360,1361,1362,1363,1364,1365,1366,1367″ css=”.vc_custom_1482139501234{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

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Uffici Telecom

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2011

Uffici Telecom,Roma (RM)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Una globale ristrutturazione degli spazi interni ha completamente cambiato il volto dell’edificio situato in Via Assisi a Roma e destinato ad uffici e call-center di Telecom Italia. La realizzazione di particolari soluzioni tecniche e architettoniche è stata possibile grazie all’efficacia e all’innovazione dei sistemi a secco Gyproc specifici per il terziario, all’esperienza pluriennale nel settore delle costruzioni dell’impresa Giorgio Lanzetta e all’affidabilità nella posa in opera della PR Controsoffitti, ditta applicatrice delle tecnologie Gyproc Saint-Gobain. Gli speciali controsoffitti e le esclusive stratigrafie delle partizioni in lastre di gesso rivestito rappresentano – più che mai in questo intervento — una soluzione di estrema funzionalità nell’integrazione con un’impiantistica complessa come quella tipica dei luoghi di lavoro contemporanei; le pareti a doppia lastra offrono peraltro valori di abbattimento acustico che non si sarebbero mai raggiunti con una muratura tradizionale di quello stesso spessore, riducendo notevolmente i tempi di esecuzione e alleggerendo i carichi sulle strutture portanti esistenti.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Gran parte dei controsoffitti degli uffici sono realizzati con il sistema GYPTONE BIG LINE 6, appositamente studiato da Gyproc per offrire una perfetta combinazione di design e proprietà tecniche, in grado di ottenere risultati ineguagliabili in termini di resa estetica e prestazioni acustiche.
Tale sistema — caratterizzato dall’accostamento di speciali lastre di gesso rivestito con perforazioni lineari e quattro bordi assottigliati — consente di creare controsoffitti continui di diverse forme e dimensioni e dunque particolarmente indicati per locali di grandi dimensioni.
Tecnica ed estetica rappresentano da sempre un binomio inscindibile nella gamma GYPTONE: la richiesta di affidabilità e di creatività progettuale trova risposta in una serie sempre più completa di prodotti per specifiche aree di applicazione. Questo grazie all’utilizzo di lastre ideate per valorizzare gli ambienti interni e garantire l’idoneo assorbimento acustico a tutte le frequenze.
“In questo tipo di intervento” — ci dice Vincenzo Pirrone, titolare della PR Controsoffitti — “era indispensabile trovare un sistema che garantisse grandi performance vista l’ampiezza dei locali e l’elevato numero di persone che vi lavorerà. Ho trovato nel Gyptone Big Line 6 la soluzione ottimale per ottenere controsoffitti scenografici, eleganti e con risultati efficaci dal punto di vista tecnico e funzionale.”[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Telecom Italia SpA
Progetto:
Studio tecnico Arbolino Ingegneri associati
Direzione Lavori:
Ing. Alfonso Arbolino
Impresa esecutrice:
Alessandro Lanzetta, Roma
Direzione cantiere:
Alessandro Lanzetta, Roma
Applicatore sistemi a secco Gyproc:
PR Controsoffitti srl, Roma

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1497273202662-215d126d-0ef1-4″ include=”1353,1354,1355,1356,2862″ css=”.vc_custom_1497273345806{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

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Teatro moderno Fusignano

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2011

Teatro moderno Fusignano,Fusignano (RA)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Realizzare uno spazio funzionale e tecnologico, flessibile, acusticamente impeccabile e con un contenimento massimo dei costi: questi erano gli obiettivi – tutti pienamente raggiunti – dell’intervento di recupero del Teatro Moderno, una struttura progettata nel 1969 dall’architetto Locatelli all’interno del centro storico di Fusignano. “Il Teatro Moderno – racconta l’architetto Manuela Marani – è una delle opere più felici e soprattutto più ricche di idee e di soluzioni sperimentali realizzate nel dopoguerra in questo territorio … Il mio intento è stato quello di far emergere il lavoro svolto da Locatelli e di migliorarlo rendendolo idoneo ai nuovi bisogni e alle nuove esigenze funzionali.”[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Come spesso accade negli interventi sul patrimonio edilizio esistente, l’utilizzo dei sistemi a secco Gyproc Saint-Gobain è risultato il più idoneo per ottenere elevate prestazioni tecniche ed alta resa estetica; le lastre RIGIDUR H 13 in gesso fibrato trasmettono forza e solidità alle pareti, i controsoffitti nascondono le numerose parti impiantistiche e diventano un vero e proprio elemento architettonico; le lastre PLACOCEM AQUA Plus garantiscono resistenza all’umidità e agli agenti atmosferici della nuova pensilina aggettante, che funge da copertura dell’ingresso principale.
Ma l’aspetto prioritario del progetto è senza dubbio costituito dall’idonea correzione acustica della sala, ottenuta grazie ad un approfondito studio dello stato di fatto e alla realizzazione di specifiche soluzioni per l’acustica Gyproc Saint-Gobain, sia per il soffitto che per le pareti della platea.
Uno spettacolare controsoffitto “ad onda” corre lungo tutta la lunghezza della sala ed è senza dubbio l’elemento più caratteristico e riconoscibile dell’intervento: la sua particolare forma è ottenuta grazie all’accostamento di dueGyproc Wallboard 10 sagomate e curvate, dall’elevato potere fono-riflettente e con doppia faccia a vista in classe A2.

“Le lastre sono applicate su di una robusta orditura primaria – ci spiega Marco Dovadola della Home srl — legata al soffitto mediante cavi in acciaio ed appositi tasselli metallici ad espansione. Il taglio laser ha permesso sia di ottenere la perfetta forma ondulata, sia di predisporre al giusto interasse tutti i fori per l’ancoraggio dei cavi di acciaio e della struttura metallica secondaria, costituita da classici profili 49/27.”
Le pareti laterali della sala sono rivestite, nella parte più alta, da pannelli 60×60 DECOGIPS APOLO con finitura liscia riflettente e, nella zona più bassa, da lastre RIGIDUR H 13 appositamente fresate sui giunti per dare continuità di disegno a tutta la superficie.
La parete di fondo della sala è invece completamente foderata, comprese le porte di accesso ai servizi igienici, da lastre RIGITONE AIR abbinate a materassini isolanti in lana minerale ISOVER Par 70.
RIGITONE AIR è un esclusivo sistema Gyproc studiato per pareti e controsoffitti che, oltre ad unire il massimo delle prestazioni acustiche a soluzioni di grande efficacia estetica, è in grado di ridurre notevolmente le sostanze nocive presenti nell’aria.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Parrocchia S. Giovanni Battista
Progetto architettonico:
Arch. Manuela Marani
Progetto acustico e strutturale:
Studium Progetti – Ing. Alessandro Placci
Applicatore sistemi a secco Gyproc:
Home srl, S. Agata sul Santerno (RA)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1482138056947-1ecd5d03-6657-9″ include=”1311,1312,1313,1314,1315,1316″ css=”.vc_custom_1482138299320{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Museo Civico “Salvatore Zecca”

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2011

Museo Civico "Salvatore Zecca",Ugento (LE)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Il Museo Civico di Archeologia e Paleontologia “Salvatore Zecca” ha sede nel quattrocentesco Convento dei Francescani di Santa Maria della Pietà, nel centro storico di Ugento. Lo splendido complesso monumentale è stato oggetto di alcuni importanti interventi di tutela, recupero e valorizzazione dell’antico edificio e di un innovativo progetto di allestimento che ha reso più chiaro ed efficace il percorso museale; percorso che racconta le vicende dell’abitato ugentino nelle diverse fasi cronologiche attraverso l’esposizione dei ritrovamenti archeologici più recenti e dei numerosi materiali finora custoditi nei depositi del Museo Nazionale di Taranto. L’edificio si articola su due piani fuori terra e, in pianta, è organizzato secondo un classico schema a corte, con i fronti interni delimitati da eleganti porticati completamente recuperati dall’intervento di restauro; questi ultimi corrono lungo tutto il perimetro del complesso e si affacciano direttamente sul chiostro centrale, chiuso da una scenografica copertura trasparente, che aumenta notevolmente lo spazio espositivo del museo.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Le opere realizzate hanno permesso il recupero completo dell’edificio storico grazie ad attenti e puntuali interventi di consolidamento strutturale e di restauro dei preziosi affreschi originari. All’interno è stato previsto il risanamento delle volte e dei soffitti storici, il rinforzo delle murature e delle strutture portanti e il rifacimento degli intonaci e delle parti impiantistiche: tutti interventi finalizzati a salvaguardare il valore storico-artistico dell’edificio e ad ammodernare gli spazi anche in funzione del nuovo progetto di allestimento.
Per tutti i nuovi intonaci del complesso – sia interni che esterni — è stato scelto il VIC-CALCE della linea EcoVic, un premiscelato naturale ed ecocompatibile a base di calce idraulica e sabbia silicea che consente di ottenere superfici altamente traspirabili, con la corretta opposizione all’umidità di risalita.
Questo materiale risulta particolarmente richiesto dalle Sovrintendenze ai Beni Culturali: si tratta infatti di un prodotto privo di cemento e quindi più idoneo e meno invasivo negli interventi su edifici storici.
La calce idraulica naturale di cui è composto è costituita da silicato di calcio che, sottoposto a semplice cottura e successiva maturazione, si trasforma in un legante con indurimento idraulico molto lento e costante, che permette di ottenere intonaci ad elevata durabilità e traspirabilità, anche nel caso di applicazioni in forti spessori.
Come finitura al civile del VIC-CALCE è stata utilizzata l’ INTOFINITURA, un prodotto della linea EcoVic per interni ed esterni a base di grassello di calce stagionato e sabbie silicee di fiume.
“Siamo una società specializzata in interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente” – ci spiega Sergio Errico, titolare della ditta Serena srl che si è occupata dell’applicazione degli intonaci – “e da molti anni utilizziamo il VIC-CALCE perché è un intonaco naturale estremamente prestazionale, con tempi di asciugatura lunghi che ci permettono di lavorare e di modellare anche nei punti più difficili quali, cornici, bassorilievi e decorazioni varie. Nel Museo di Ugento, in particolare, abbiamo seguito alcuni importanti accorgimenti nella posa in opera che ci hanno consentito di applicare gli intonaci in forti spessori, con risultati estetici e funzionali davvero eccellenti.”
In alcune sale del museo sono stati ricostruiti i soffitti con volte a crociera, utilizzando strutture in legno e reti metalliche zincate tipo “Stucanet” sulle quali è stato applicato l’ INTONACO PRONTO GREZZO Gyproc, un premiscelato della linea EcoVic a base di gesso, Anidrene, Vermiculite espansa, Perlite espansa e additivi specifici. La Vermiculite espansa conferisce a tale prodotto una particolare facilità di applicazione, nonché qualità uniche in termini di isolamento termico e protezione antincendio[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Comune di Ugento
Responsabile Unico del procedimento:
Arch. Gabriela Marrella
Alta sorveglianza:
Arch. Antonio Bramato
Progetto e Direzione Lavori:
Arch. Roberto Bozza – Ing. Roberto Calà – Arch. Gianfranco Preite – Ing. Antonio Stefanachi
Impresa esecutrice:
Nicolì Costruzioni srl, Lequile (LE)
Direttore tecnico di cantiere:
Geom. Valentino Nicolì
Applicatore intonaci Gyproc:
SERENA srl, Racale (LE)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1481904315905-b4a79131-0603-5″ include=”1220,1221,1222,1223,1224,1225,1226″ css=”.vc_custom_1481904669169{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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