Complesso Parrocchiale SS. Trinità

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2013

Complesso Parrocchiale SS. Trinità,Barletta

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]

L’obiettivo del nuovo Complesso Parrocchiale SS. Trinità è diventare un preciso punto di riferimento culturale e religioso per il popoloso quartiere Patalini di Barletta, anche attraverso l’ideazione di un’architettura articolata ed immediatamente riconoscibile, in grado di confrontarsi con un contesto urbano in forte espansione e contraddistinto da edifici alti ed imponenti.
Lo schema progettuale generale riprende alcuni elementi architettonici delle tradizionali basiliche paleocristiane – in primis un grande quadriportico con chiostro centrale ed attività parrocchiali sviluppate lungo il perimetro – ed è
ispirato dalla volontà della committenza di creare un percorso di avvicinamento graduale alla chiesa, in grado di condurre i fedeli dal rumore della vita cittadina al raccoglimento del luogo della celebrazione e della preghiera.

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]La Chiesa si presenta con una classica pianta centrale e il presbiterio baricentrico rispetto ai banchi dell’assemblea, così da aumentare l’impatto scenografico dello spazio e garantire la massima visibilità e partecipazione dei fedeli alle celebrazioni.
“Nel progetto è stato assunto – si legge nella relazione tecnica dell’architetto Paolo Marciani – lo schema orientale classico del cubo sovrastato dalla cupola emisferica reinterpretato in senso dinamico: la volta sferica slitta rispetto al cubo in direzione dell’abside. In questo modo un lato del cubo si apre per mostrare la cupola che tocca terra… La cupola interseca il cubo, ma non se ne legge mai l’intersecazione fisica, in modo che l’interno della volta non presenti un limite fisico ma si espanda invece liberamente in una luce che muta con le ore del giorno”.

Tutte le superfici interne in laterizio sono intonacate con Il Monocote light e rasate con il Rasocote 5 plus, due prodotti della linea EcoVic ecologici e biocompatibili perché sfruttano le specifiche proprietà del gesso, il legante più idoneo per intonaci da interni.
Monocote light è un premiscelato a base di gesso, Anidrene e Perlite espansa, estremamente leggero e con ottime proprietà meccaniche; Rasocote 5 plus è una finitura di grande affidabilità che consente di ottenere superfici lisce e bianchissime.
Per le strutture interne in cemento armato si è invece scelto di intervenire con specifici rasanti della linea ProntoVic. Previa applicazione di Viprimer è stata stesa direttamente una mano di Finicem 8 bianco idro ed una di Finicem 6 bianco idro, due finiture a base di cemento bianco che assicurano un’ottima aderenza al supporto senza creare cavillature o rotture.

All’esterno tutte le superfici sono intonacate con il Prontocem Fiber – un premiscelato fibrorinforzato a base cemento – e rasate con Finicem 6 bianco idro, ad eccezione di alcuni muri perimetrali del complesso sui quali è stato realizzato un isolamento termico a “cappotto” con l’Isopronto Rhodipor Dämmputz, un prestazionale intonaco a base di polistirolo, leganti idraulici e additivi specifici della linea TecnoVic.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Arcidiocesi di Trani – Barletta – Bisceglie
Progetto architettonico:
Arch. Paolo Marciani – Studio Dettagli Architettura, Roma (Collaboratori: Arch. Lenina Guerrero – architettura d’interni Massimo Monteleone)
Direzione Lavori e progetto strutturale:
Ing. Massimiliano Borgia, Barletta
Impresa esecutrice:
Immobiliare P.M. srl, Barletta
Applicatore intonaci Gyproc:
P.M. Intonaci di Petrignani Savino, Trani (BA)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1497432423223-6cea3524-def4-3″ include=”3024,3022,3023,3025,3026,3027,3028,3029,3030,3031″ css=”.vc_custom_1497432475821{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

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Antinori nel Chianti classico

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2013

Antinori nel Chianti classico,San Casciano Val di Pesa (FI)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Una vera e propria cattedrale del vino posta nel cuore del Chianti: così si può riassumere il progetto della nuova Cantina Antinori di Bargino – costruita sbancando una collina intera e poi ricoprendo di terra e vigneti l’edificio – visibile dall’esterno solo attraverso alcuni “tagli” che si integrano perfettamente nello splendido contesto naturalistico toscano.

“La costruzione fisica e concettuale della cantina – si legge nella relazione di progetto dello studio Archea – è incentrata sul legame profondo e radicato con la terra, una relazione tanto esasperata e sofferta da condurre l’immagine architettonica a nascondersi e confondersi in essa. Conseguentemente il progetto integra il costruito
al paesaggio agreste attraverso la realizzazione di una copertura che definisce l’invenzione di un nuovo piano di campagna coltivato a vigneto e disegnato, lungo le curve di livello, da due tagli orizzontali che permettono l’ingresso della luce e l’inquadratura del paesaggio”.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Il complesso si sviluppa su più livelli e ospita, oltre alla cantina e agli uffici del gruppo, spazi dedicati all’accoglienza e ai percorsi dei visitatori, con sale degustazioni, un ristorante, una biblioteca, un auditorium da 250 posti ed un museo con documenti dall’età moderna ad oggi.
Ispirata alle chiese rinascimentali fiorentine, l’avveniristica struttura è formata principalmente da tre navate lunghe 75 metri dove – ad una temperatura naturale costante di 17 gradi – riposano centinaia di botti per un potenziale di 2,5 milioni di bottiglie prodotte all’anno.

“Il cuore protetto della cantina – si legge sempre nella relazione di progetto – coglie, nell’oscurità diffusa e nella sequenza ritmata delle volte in terracotta, la dimensione sacrale di uno spazio che risulta nascosto, non per atteggiamento mimetico ma come consona opportunità per le ottimali condizioni termo-igrometriche del processo di lenta realizzazione del prodotto”.
Per garantire la perfetta climatizzazione naturale e mantenere costanti sia la temperatura che l’umidità degli ambienti, Gyproc Saint-Gobain ha proposto un innovativo “pacchetto” isolante costituito da due applicazioni a spruzzo di Igniver – intonaco a base di gesso e vermiculite – spesse circa 40 mm ciascuna ed intervallate da uno strato di 80 mm di poliuretano espanso.

Tale pacchetto è applicato sul retro di speciali profili ad omega – affiancati ed ancorati alla struttura primaria in acciaio, appositamente calandrata per ottenere la forma curvilinea desiderata – sui quali è fissato il rivestimento in tavelle di cotto.
Il sistema così concepito permette di raggiungere la trasmittanza termica U < 0,314 W/m²K, richiesta dal progetto. Inoltre l’utilizzo di IGNIVER,  in classe A1 di reazione al fuoco e classe di fumo F0 (effe zero), garantisce un ottimo comportamento in caso di incendio in quanto, oltre ad essere un prodotto incombustibile, non produce fumi che diminuiscono la visibilità e non emette gas tossici pericolosi per la salute.

Negli spazi dedicati agli uffici e all’accoglienza dei visitatori, Gyproc Saint-Gobain ha inoltre fornito sia i propri sistemi a secco per controsoffitti e contropareti, basati su lastre Wallboard ed Hydro, sia l’intonaco Surmix – un premiscelato a base gesso ad applicazione meccanizzata – rasato con il Rasocote 5 plus per ottenere una finitura perfettamente liscia e speculare.
All’esterno i controsoffitti sfruttano invece il sistema Aquaroc che, grazie all’utilizzo di lastre a base di cemento alleggerito con polistirene espanso, risulta essere la soluzione ottimale per applicazioni che necessitano di elevata solidità meccanica e resistenza all’acqua, all’umidità ed agli agenti atmosferici.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Marchesi Antinori srl
Direzione artistica e progettuale:
Archea Associati, Firenze
Direzione lavori:
Hydea srl, Firenze
Impresa esecutrice:
Inso spa, Firenze
Applicatore intonaci e sistemi a secco Gyproc:
Catena Services srl, Osimo (AN)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1483538173723-95ba5220-7f3a-9″ include=”1916,1917,1918,1919,1920,1921,1922,1923,1924,1925,1926,1927,1928,1929,1930″ css=”.vc_custom_1483538850275{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

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Biblioteca di Rosignano

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2013

Biblioteca di Rosignano,Rosignano (LI)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Il progetto della nuova biblioteca di Rosignano si caratterizza per l’adozione di innovative strategie costruttive finalizzate a migliorare la prestazione energetica complessiva dell’edificio e, nello stesso tempo, ad ampliare le capacità espressive delle linee architettoniche, mediante l’integrazione di elementi tecnologici ed impiantistici moderni e qualificanti.
Il complesso, realizzato con strutture in legno lamellare, muri di tamponamento in balle di paglia e tramezzature interne a secco Gyproc Saint-Gobain, utilizza una particolare tecnica di ventilazione naturale – basata su di una torre del vento ed alcuni camini solari – un sistema di condotti interrati per il preriscaldamento dell’aria in inverno ed il suo raffrescamento in estate, un impianto fotovoltaico ed alcuni collettori solari
termici per la produzione di acqua calda sanitaria.
Il risultato è un edificio che risponde pienamente alle caratteristiche di ecocompatibilità, sostenibilità, efficienza energetica e comfort termo-acustico, richieste in modo specifico dall’amministrazione comunale attraverso il concorso internazionale bandito nel 2007.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Il nuovo edificio si sviluppa su di un unico piano fuori terra ed è composto da tre distinti “blocchi” di forma irregolare, disposti lungo un percorso interno coperto utilizzabile sia per entrare nei vari spazi culturali che per accedere al vicino sottopassaggio della ferrovia. Nel blocco più esteso è localizzata la biblioteca vera e propria, nel secondo l’informagiovani, la ludoteca ed una sala polivalente, nel più piccolo la caffetteria e l’emeroteca. Una distribuzione planimetrica fortemente legata all’orientamento dell’edificio consente il perfetto isolamento di tutti gli ambienti ed assicura elevate condizioni di comfort termico ed acustico. Le superfici vetrate si affacciano prevalentemente verso il percorso pedonale interno che taglia la biblioteca mentre lungo il perimetro – più esposto alla luce naturale diretta – sono concepite pareti opache, ad eccezione della facciata sud-ovest, dove l’ampia superficie trasparente consente una scenografica visuale verso il giardino antistante ed è funzionale all’illuminazione richiesta dallo spazio interno, dedicato interamente alla lettura.

Sull’intera estensione del tetto un suggestivo giardino pensile restituisce alla città tutta l’area a verde sottratta dalla nuova architettura ed ha la capacità di trattenere l’acqua piovana, impedendo il surriscaldamento della copertura in estate. Se i tamponamenti esterni e i muri divisori verso il percorso interno alternano superfici quasi completamente opache e grandi vetrate trasparenti, all’interno dei tre blocchi tutte le pareti sfruttano i sistemi a secco Gyproc Saint-Gobain, con strutture metalliche da 75 mm e 100mm, materiale isolante nelle intercapedini e doppia lastra Wallboard 13 o Fireline 13 per lato: in questo modo, a seconda delle esigenze tecniche dei vari ambienti, viene garantito il massimo del comfort abitativo, un elevato isolamento acustico e la giusta compartimentazione al fuoco dei locali tecnici e dell’archivio.

Per i controsoffitti ispezionabili si è scelto il GyQuadro, una soluzione Gyproc Saint-Gobain basata su pannelli modulari in gesso rivestito verniciato, leggeri e di facile applicazione, in grado di garantire prestazioni acustiche elevate ed omogenee a tutte le frequenze, con un’ottima resistenza all’umidità ed un’eccellente solidità meccanica.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Comune di Rosignano Marittimo
Progettazione architettonica, arredi e grafica:
AREAPROGETTI srl (capogruppo), Torino – UNA2 architetti associati, Genova – Arch. Andrea Michelini, Genova – Arch. Laura Ceccarelli, Torino
Direttore generale dei lavori:
Arch. Domenico Racca (AREAPROGETTI srl), Torino
Impresa appaltatrice:
Consorzio Cooperative Costruzioni, Bologna
Imprese affidatarie:
C.L.C. soc. coop., Livorno – Cooperativa Cellini soc. coop., Prato
Direttore di cantiere:
Geom. Maurizio Bizzi, Livorno
Applicatore sistemi a secco Gyproc:
FIS spa, Oppeano (VR)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1497432327509-95103a21-8a6e-3″ include=”3011,3012,3013,3014,3015,3016,3017,3018,3019,3020,3021″ css=”.vc_custom_1497432376901{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

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Museo dell’Automobile

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2011

Museo dell'Automobile,Torino (TO)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]In occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, Il Museo Nazionale dell’Automobile riapre finalmente al pubblico dopo quattro anni di lavori finalizzati ad una radicale e grandiosa trasformazione dell’edificio e del percorso espositivo. La struttura cambia radicalmente volto, ma soprattutto modifica la sua natura e la sua mission: non una semplice ristrutturazione architettonica, ma un intervento che mira a posizionare in modo dinamico e sensazionale la nuova realtà museale all’interno del panorama culturale italiano.
Il Museo, contemporaneo ed avveniristico, è stato progettato dall’Architetto Cino Zucchi, mentre l’innovativo spazio espositivo è firmato dallo scenografo François Corvino, che a Torino ha già allestito gli spazi del Museo del Cinema. L’esposizione permanente vanta una delle collezioni più rare ed interessanti nel suo genere con quasi 200 vetture originali di 80 diverse marche e racconta nei suoi 19.000 mq di spazio espositivo la storia dell’automobile – ma anche quella più generale di una cultura e di una società – attraverso un percorso unico al mondo per linguaggio e patrimonio.
‘Il nostro obiettivo – spiega Rodolfo Gaffino Rossi, direttore del Museo – è stato fin dall’inizio quello di non fare una struttura per soli specialisti, ma di rivolgersi ad un pubblico più ampio possibile. Volevamo togliere al Museo l’etichetta di garage polveroso e trasmettere ai visitatori le conoscenze che possediamo attraverso un allestimento specifico, capace di dare un nuovo senso alla splendida collezione che possediamo, moltiplicandone i significati e inserendola all’interno dei vari contesti della storia del Novecento.'[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Il progetto architettonico di Cino Zucchi costituisce una perfetta sintesi tra la valorizzazione dell’edificio preesistente di Amedeo Albertini e le necessità spaziali e comunicative di un museo contemporaneo, vivo ed aperto alla città a tutte le ore del giorno.
L’intervento di François Corvino rivoluziona i percorsi e lo spazio di allestimento con l’obiettivo di superare la semplice esposizione di automobili, raccontando la sua ‘leggenda’ legata ai vari periodi storici: una storia nella quale avvenimenti reali si mescolano a personaggi e situazioni nate dall’immaginazione dello scenografo.
La realizzazione delle particolari soluzioni tecniche e architettoniche volute dai progettisti è stata possibile anche grazie all’efficacia e all’innovazione dei sistemi a secco Gyproc appositamente studiati per gli interventi museali, alla capacità e all’esperienza pluriennale nella posa in opera delle ditte applicatrici – Vinilux srl per la parte legata alla ristrutturazione dell’edificio e Ampa snc per la parte prettamente di allestimento – e al costante supporto commerciale e di promozione dei tecnici Gyproc che operano nell’area del capoluogo piemontese.
In particolare nel rinnovato Museo dell’Automobile la versatilità delle soluzioni a secco Gyproc si sposa perfettamente con il dinamismo e la tecnologia delle scenografie e degli apparati allestitivi, incentrati su effetti speciali, postazioni interattive e moderni sistemi di illuminazione.
Tutte le pareti espositive – autoportanti e ancorate solo a pavimento – sono realizzate con doppia struttura metallica e lastre in gesso fibrato RIGIDUR H 13, in grado di assicurare minimi ingombri e massima resistenza meccanica, anche in presenza di carichi pesanti. All’interno di questi setti un’ampia intercapedine, oltre a consentire l’alloggiamento dei vari apparati elettronici ed impiantistici, diventa un vero e proprio corridoio d’ispezione per effettuare comodamente l’ordinaria manutenzione.
Gyproc ha inoltre fornito le idonee risposte alle esigenze di compartimentazione al fuoco dei diversi ambienti: le lastre LISAFLAM sono usate per speciali controsoffitti a membrana, mentre le lastre FIRELINE costituiscono i tramezzi antincendio che assicurano la protezione REI 120 richiesta dalle vigenti normative.
Una delle opere più significative dell’intervento è stata la chiusura della corte esistente e la sua trasformazione in un luogo per eventi e manifestazioni temporanee, ‘abbracciato’ da un’organica e sinuosa pelle in alluminio forato.
La copertura trasparente del nuovo spazio è ritmata da una serie di lamelle frangisole triangolari costituite da un reticolo portante in acciaio; su quest’ultimo sono state ancorate le strutture metalliche che fanno da supporto alle spettacolari lastre RIGITONE 8/18 in grado di garantire elevati livelli di assorbimento acustico e grande resa architettonica.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Progetto architettonico:
Cino Zucchi Architetti, Milano
Progetto dell’allestimento:
François Corvino
Impresa esecutrice delle opere edili:
Arcas SpA, Torino
Impresa esecutrice dell’allestimento:
Bodino SpA, Torino
Applicatori dei sistemi a secco Gyproc:
Vinilux srl, Torino – Ampa snc di F.lli Petta, Torino

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1482140488980-353fa605-1005-2″ include=”1370,1371,1372,1373,1374,1375,1376,1377,1378″ css=”.vc_custom_1482140711406{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Nuova sede Unipol

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2011

Nuova sede Unipol,Bologna (BO)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Il complesso edilizio che ospita i nuovi uffici Unipol di Bologna nasce con l’intento di riqualificare un’intera fascia di prima periferia — fino ad oggi caratterizzata da degrado e da problemi di congestione viaria — e assume un’importanza strategica dovuta alla sua posizione baricentrica, a due passi dalla zona fieristica della città. Si tratta di un intervento radicale, progettato da Ettore Masi, che comprende il completo rifacimento di tutte le reti di servizio, la realizzazione di ampie zone di verde pubblico, di parcheggi e di percorsi ciclo-pedonali; questi ultimi, in particolare, scavalcano tutte le principali arterie stradali e collegano con continuità i quartieri Bolognina e San Donato. La scelta da parte del gruppo Unipol di collocare importanti funzioni direzionali in tale contesto porta un contributo essenziale alla creazione della sempre auspicata città policentrica, che può realizzarsi solo con l’attento impegno di tutti gli operatori.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Il nuovo insediamento è costituito da due livelli altimetrici nettamente distinti per caratteristiche e funzioni: al piano terra si trovano tutti gli accessi carrabili, le strade e i parcheggi per le autovetture, mentre ad una quota superiore ogni percorso pedonale porta alla grande piazza rialzata, delimitata sui quattro lati dalle costruzioni del complesso.
L’elemento più rappresentativo dell’intervento è l’edificio a ponte che sovrasta l’asse principale di Via Stalingrado, progettato con un linguaggio architettonico estremamente simbolico e pensato per diventare una nuova porta di accesso alla città, chiamata “Porta Europa” per la sua localizzazione a nord.
Lo studio accurato dei materiali e delle tecnologie edilizie contemporanee, la cura nella realizzazione di ogni dettaglio e la ricerca della qualità ambientale, nell’ottica della sostenibilità e del risparmio energetico, sono stati elementi determinanti per le scelte costruttive degli involucri e delle partizioni interne degli edifici.
La maggior parte dei tramezzi interni, dei rivestimenti delle strutture portanti, delle diverse tipologie di contropareti e dei controsoffitti dei vari ambienti sono stati realizzati, dopo attenti studi progettuali, con i più avanzati sistemi a secco Gyproc Saint-Gobain, in grado di ridurre notevolmente i tempi di esecuzione e di dare le giuste risposte ai problemi di acustica e di compartimentazione al fuoco.
In base alle diverse esigenze dei locali si sono create pareti tecniche con lastre RIGIDUR in gesso fibrato per aumentare la resistenza meccanica e l’isolamento termo-acustico, lastre PLACOCEM AQUA Plus in cemento alleggerito per contrastare l’umidità ed aumentare le performance del tramezzo e lastre ANTINCENDIO per garantire l’idonea protezione di luoghi sicuri e vie di fuga.
“Abbiamo ottenuto risultati eccellenti sia dal punto di vista estetico che prestazionale — ci racconta Andrea Raggi, uno dei titolari della ISO 3 Tecnologie Edili — come dimostrano gli interventi fatti sia sull’atrio d’ingresso, con la foderatura a secco della scala elicoidale e lo scenografico controsoffitto in lastre appositamente fugate per richiamare i vecchi soffitti a cassettoni, sia negli uffici della presidenza, in cui le partizioni a secco diventano il supporto per eleganti rivestimenti in pietra e legno.”[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
MIDI srl, Bologna (UNIPOL GRUPPO FINANZIARIO)
Progetto architettonico:
Arch. Ettore Masi (capogruppo) – Arch. Andrea Vanzini – Ing. Andrea Guidotti – Ing. Bianca Irene Vicini – Ing. Federico Zamboni
Impresa appaltatrice:
Consorzio Cooperative Costruzioni
Impresa esecutrice:
Il PORTALE società consortile a R.L., Carpi (MO)
Direttore di cantiere:
Geom. Arnaldo Tamburini
Capo cantiere:
Nicola Boccardi
Applicatori sistemi a secco Gyproc:
ISO 3 Tecnologie Edili srl, Santarcangelo di Romagna (RN) – STEEL POOL CANTIERI srl, Forlì (FC)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1482138861108-78e4bc60-c3c2-5″ include=”1343,1344,1345,1346,1347,1348,1349″ css=”.vc_custom_1482139062232{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Polo chirurgico Ospedale Borgo Trento

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2011

Polo chirurgico Ospedale Borgo Trento,Verona (VR)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Il nuovo polo chirurgico dell’Ospedale Borgo Trento costituisce un’opera unica nel suo genere, destinata a diventare un punto di riferimento di altissimo profilo tecnologico e di assoluta eccellenza per il Veneto e per tutto il Paese: la struttura, infatti, accorpa in un unico monoblocco 24 specialità di area chirurgica – compresi i trapianti – con una potenzialità operativa di 120 interventi al giorno. Dal punto di vista architettonico sono stati utilizzati diversi elementi tipologici tradizionali – l’edificio a pianta centrale, il parco, il portico, la piazza – in linea con la precisa idea progettuale di organizzare l’ospedale secondo forme urbane, nella ricerca di un forte rapporto della struttura con il tessuto storico e i monumenti della città. L’involucro esterno è schermato da una serie di lamelle frangisole fisse e da un sistema di tende regolabili che garantiscono la perfetta modulazione della luce esterna, un risparmio nella gestione termica dell’edificio e una notevole ‘protezione’ acustica delle degenze e degli spazi di lavoro.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Il filo conduttore dell’intera progettazione è ‘l’umanizzazione’ della nuova struttura ospedaliera, in grado di coniugare la massima efficienza e le migliori tecnologie con l’attenzione al comfort e al benessere sia dei pazienti sia del personale di servizio, per i quali viene garantita un’elevata qualità degli ambienti e delle condizioni di degenza e di lavoro.
L’architettura diventa il mezzo per trasmettere sensazioni positive al paziente: così la totale trasparenza dell’edificio consente la piena visione delle parti che lo costituiscono e nello stesso tempo mantiene vivo il legame tra le camere di degenza e lo spazio esterno. All’interno il complesso è accogliente e progettato a misura d’uomo; l’ampio ingresso e l’atrio sono aperti alla luce naturale, la galleria ed i negozi sono elementi non prettamente ospedalieri e rendono il luogo meno specialistico e maggiormente familiare.
Un’impiantistica complessa come quella ospedaliera richiedeva soluzioni di estrema funzionalità e razionalità che solo la tecnologia delle partizioni in lastre di gesso rivestito poteva assicurare: così tutti i tramezzi interni, le diverse tipologie di contropareti, i vari controsoffitti e i rivestimenti di strutture portanti sono stati realizzati, dopo puntuali ed attenti studi progettuali, con i più avanzati sistemi a secco Gyproc Saint-Gobain, in grado di ridurre notevolmente i tempi di esecuzione e di dare le giuste risposte ai problemi di acustica e di compartimentazione al fuoco.
Nelle partizioni verticali, in particolare, si è standardizzato l’intervento creando una parete composta sempre da una struttura metallica da 75 mm, materassino isolante e quattro lastre di gesso rivestito, scelte a seconda dell’utilizzo e delle esigenze dei vari ambienti.
Nei vani di collegamento verticale le due rampe di scale sono divise da una spettacolare parete a tutta altezza costruita completamente a secco, con una lastra di tipo standard ed una in classe 0 e con profili da 100 mm ancorati ad una maglia in acciaio completamente indipendente dal punto di vista strutturale.
‘I sistemi a secco Gyproc di ultima generazione sono vantaggiosi sotto tutti i punti di vista – ci spiega Damiano Trivulzi della FIS SpA – perché garantiscono maggiori prestazioni, elevati standard qualitativi ed una migliore organizzazione del cantiere, potendo definire in modo più semplice la tempistica e la programmazione delle varie lavorazioni. Tutti fattori di estrema importanza quando si lavora ad un’opera complessa e articolata come quella dell’Ospedale di Borgo Trento.'[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Azienda Ospedaliera ‘Istituti Ospedalieri di Verona’
Progetto:
Studio Altieri SpA – Studio Von Gerkan, Marg und Partner, Land Srl, Tifs ingegneria Fellin-Siper – Studio S.T.E.P.
Applicatore sistemi a secco Gyproc:
FIS SpA, Oppeano (VR) – Edilcontract srl, Parma

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1482138564516-714c5065-b9f9-7″ include=”1327,1328,1329,1330,1331,1332,1333,1334,1335,1336,1337,1338,1339,1340″ css=”.vc_custom_1482138838205{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

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Verona Forum

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2011

Verona Forum,Verona (VR)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Verona Forum è una tra le più importanti e significative esperienze di riqualificazione urbana avviate in Italia negli ultimi anni e rappresenta il primo tassello di un mosaico destinato a modificare radicalmente la città scaligera.
Un intervento di grande fascino dominato da forme architettoniche dinamiche e sinuose, in cui la sostenibilità diventa la base di una nuova cultura del progettare, dove il costruito si integra con l’ambiente e lascia grandi spazi al verde: gli edifici del nuovo Forum sono infatti immersi in un grande parco di 10.000 metri quadri fruibile anche dagli abitanti dei vicini quartieri residenziali. ‘Volevamo che questo complesso rappresentasse qualcosa di innovativo per la città – dice Bruno Tosoni, Presidente della società CIS che ha promosso l’iniziativa – il simbolo di un cambiamento urbanistico e di una nuova filosofia costruttiva. Siamo orgogliosi di aver posato la prima pietra del processo di ricostruzione della nuova Verona, non solo con alti standard architettonici, ma anche secondo criteri di efficienza energetica e rispetto per le persone e l’ambiente.'[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Situato tra il casello di Verona Sud e il centro storico, il nuovo complesso disegnato da Mario Bellini è costituito da una torre direzionale destinata a diventare un nuovo centro dell’economia locale, un prestigioso hotel quattro stelle business – il più grande della città – e un centro fitness Virgin Active.
Le facciate del centro direzionale sono progettate ‘a doppia pelle’ con ventilazione meccanica: un nuovo sistema integrato e automatizzato che permette di gestire al meglio la trasmissione del calore e della luce all’interno dell’edificio.
La facciata così concepita è costituita da due superfici trasparenti separate da un’intercapedine in cui fluisce una portata d’aria naturale o forzata. La parte esterna è composta da innovativi pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, in grado di raggiungere elevati rendimenti con qualsiasi orientamento e anche in condizioni climatiche non ottimali. La facciata diventa così un elemento attivo dell’edificio, capace di regolare il comfort interno in termini di temperatura, luminosità e acustica, oltre a far risparmiare e produrre energia, nel pieno rispetto dell’ambiente.
Anche l’albergo è dotato di tecnologie all’avanguardia che, attraverso una rete di dispositivi elettronici, permettono un ottimale controllo degli impianti: un unico sistema può gestire in modo automatizzato il riscaldamento, il condizionamento, l’illuminazione, l’ombreggiamento della facciata e gli allarmi.
Verona Forum è la dimostrazione della possibilità concreta di poter unire tecnologie all’avanguardia, risparmio energetico e comfort ambientale.
In tale contesto l’ormai collaudata tecnologia a secco Gyproc ha messo a disposizione soluzioni ad alto contenuto progettuale, non solo per le caratteristiche intrinseche dei materiali adottati, ma anche e soprattutto per l’estrema funzionalità della tecnica costruttiva, che ha notevolmente facilitato la gestione automatizzata di tutta l’impiantistica del complesso.
Le moderne metodologie offerte da Gyproc e l’esperienza nella posa in opera della società Magalini srl – che da più di trent’anni è specializzata nell’applicazione di sistemi costruttivi a secco – hanno garantito efficienza energetica, comfort termoacustico e protezione passiva dal fuoco, sia nelle compartimentazioni interne che nelle contropareti tecniche.
Un ruolo importante viene giocato dai controsoffitti Gyproc che, progettati con diverse soluzioni per renderli fissi o ispezionabili a seconda delle esigenze dei vari locali, abbinano sempre prestazioni tecniche ad un ottimo risultato estetico.
Negli uffici della torre direzionale si è optato per l’uso del sistema GYPTONE QUATTRO 20 costituito da eleganti pannelli modulari con un eccellente grado di finitura ed elevate caratteristiche di assorbimento acustico.
Negli spazi comuni dell’albergo i controsoffitti in lastre Gyproc diventano il principale elemento estetico, con suggestivi disegni e motivi architettonici: ne è un esempio l’intervento nelle sale convegni dove un razionale gioco di pieni e vuoti sfrutta la forma del quadrato per personalizzare ed impreziosire tutto l’ambiente.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Promotori dell’iniziativa:
RECIS Real Estate Compagnia Investimenti Sviluppo – VRF VERONAFORUM
Progetto:
Mario Bellini Architect(s)
Impresa esecutrice:
Costruire srl, Villafranca di Verona
Applicatore sistemi a secco Gyproc:
MAGALINI srl, Villafranca di Verona

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1482137675560-ae1c1dd2-5e61-1″ include=”1303,1304,1305,1306,1307,1308″ css=”.vc_custom_1482137999558{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Chiesa di S.Giovanni Apostolo

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2011

Chiesa di S.Giovanni Apostolo,Barletta (BT)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]La nuova Chiesa di San Giovanni Apostolo sorge nella periferia di Barletta ed è caratterizzata da una particolare forma che ricorda la progressione delle canne di un grande organo. La costruzione, bianchissima, è realizzata quasi esclusivamente in cemento armato con piccoli inserti di muratura tradizionale. La copertura è invece in legno lamellare con travi a bilanciere che slanciano l’abside in altezza, quasi a prefigurare una sorta di ‘ascesa al cielo’. Internamente la spiritualità dell’ambiente viene esaltata dai grandi pilastri circolari – di altezze progressive dettate dalla forma dell’esterno – che movimentano lo spazio e rappresentano idealmente l’abbraccio eucaristico verso i fedeli.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]L’obiettivo principale dell’intervento era di ottenere superfici perfettamente lisce e di un bianco candido attraverso il trattamento adeguato delle parti in calcestruzzo, sia all’interno che all’esterno dell’edificio.
Vi era inoltre la necessità di utilizzare prodotti resistenti alle vibrazioni e alle oscillazioni che potessero assicurare un’ottima aderenza al supporto senza creare cavillature o rotture.
Si è deciso dunque di scartare i tradizionali intonaci premiscelati, preferendo l’uso di specifici rasanti per il trattamento di superfici in cemento a vista.
Previa applicazione di VIPRIMER – con funzione di aggrappante – si è così applicato il FINICEM 8 GRIGIO idro, finitura a base di cemento Portland e inerte siliceo, sul quale è stato steso il FINICEM 4 BIANCO: si tratta di due prodotti della linea ProntoVic di grandi qualità tecniche che consentono di ottenere superfici lisce e speculari.
I pochi inserti in laterizio all’interno sono stati intonacati con l’ INTO ALFA e rasati con il RASOCOTE 5 plus mentre all’esterno sono stati utilizzati il PRONTOCEM ed il FINICEM 2, in parte steso con aspetto liscio e in parte con aspetto ‘fratazzato’ e non speculare.
Come ci spiega Savino Petrignani – titolare della ditta applicatrice degli intonaci e dei rasanti – la qualità nelle performance dei prodotti Gyproc ci ha permesso di soddisfare le precise richieste che venivano dalla committenza e dal progettista. Grazie alla collaborazione con l’impresa esecutrice dei lavori abbiamo ottenuto un risultato davvero eccezionale, rispettando alla lettera i tempi di consegna previsti.'[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Arcidiocesi di Trani – Barletta, Bisceglie
Progettista:
Arch. Michele Sfregola, Barletta
Impresa esecutrice:
Immobiliare P.M. srl, Barlettao
Applicatore intonaci Gyproc:
P.M. Intonaci di Petrignani Savino, Trani (BA)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1481907455035-d6f00224-e56e-8″ include=”1258,1259,1260,1261,1262″ css=”.vc_custom_1481907667534{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Centro La Prua

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2010

Centro La Prua,Rimini (RN)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Proprio di fronte alla nuovissima darsena di San Giuliano e a due passi da una spiaggia recentemente qualificata è situato il prestigioso complesso denominato “La Prua”, costituito da una serie di scenografici edifici che ospitano negozi, uffici e circa 150 appartamenti con una vista eccezionale sulla parte più elegante della riviera riminese. Le nuove costruzioni si integrano perfettamente nell’ambiente naturale in cui sorgono grazie all’uso di materiali tradizionali del luogo e alla presenza di ampi specchi d’acqua e spazi verdi, sia pubblici che privati. “Gli edifici del complesso” – dichiara l’architetto Marino Bonizzato, progettista coordinatore e direzione delle opere che ha firmato anche la vicina Darsena – “vivono in un contesto ricco di ampie piazze, laghetti, fontane, sculture ed aree tenute a parco, con tanti alberi, dune verdi e campi gioco. Tutto è stato progettato cercando un rapporto corretto con il luogo che, solo se ascoltato e amato, può dare vita ad opere che la gente avverta non come corpi estranei, ma come sua naturale estensione.”[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Le scelte progettuali dell’intervento puntano ad assicurare il massimo comfort abitativo in linea con i più avanzati principi di eco-sostenibilità e bioarchitettura: corretto approccio allo sviluppo urbano del territorio, rispetto dell’ambiente e qualità della vita.
Tutto ciò ponendo particolare attenzione al giusto rapporto tra le nuove architetture e lo spazio esterno in termini di risparmio energetico e utilizzo corretto delle risorse ambientali primarie, anche attraverso la scelta di prodotti e materiali ecocompatibili.
All’interno dell’ampia gamma di intonaci naturali della linea EcoVic è stato scelto l’INTO ALFA, un premiscelato ad applicazione meccanica con caratteristiche di lavorabilità e resistenza meccanica superiori ai tradizionali intonaci calce-cemento per interni.
L’INTO ALFA contiene calce e uno speciale legante, l’anidrene alfa, che permette di ottenere un intonaco civile con elevate prestazioni tecniche e bassissimo impatto ambientale. è particolarmente indicato per applicazioni in forti spessori e su sottofondi misti e irregolari perché evita cavillature, crepe e fessurazioni.
L’INTO ALFA diventa inoltre il supporto ideale per effettuare la finitura con il RASOCOTE 5 plus, un rasante bianco EcoVic a base di gesso ventilato che rimane impalpabile e risulta dunque perfetto per ottenere superfici lisce e speculari.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
San Giuliano SpA, Rimini
Progetto architettonico:
Arch. M. Bonizzato (coordinatore), Arch. C. Gandolfi, Arch. P.V. Morri, Arch. P. Pezzi
Direzione Lavori:
Arch. Marino Bonizzato, Rimini
Impresa esecutrice:
Edile Carpentieri srl, Rimini
Applicatore intonaci Gyproc:
Domino Costruzioni srl, Bitonto (BA)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1482156212429-1a218015-f8d3-7″ include=”1524,1525,1526,1527,1528″ css=”.vc_custom_1482156440669{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Museo MAXXI

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2010

Museo MAXXI,Roma (RM)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Nel 1998 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha bandito un concorso internazionale per la realizzazione del nuovo Centro per le Arti Contemporanee di Roma, nell’area dell’ex Caserma Montello di Via Guido Reni. L’articolo 1 della Legge 237/99 definisce così le finalità della nuova struttura: ” raccogliere, conservare, valorizzare ed esporre le testimonianze materiali della cultura visiva internazionale, favorire la ricerca, nonché svolgere manifestazioni e attività connesse”. Il complesso museale occupa un’area di 26mila metri quadrati e si articola in due grandi sezioni: il MAXXI arte e il MAXXI architettura; le due aree hanno in comune spazi per le attività culturali, per le esposizioni temporanee, per gli eventi dal vivo e per le attività commerciali, oltre a zone destinate all’accoglienza, al bookshop, alle caffetterie, all’auditorium e alle sale riunioni.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Il progetto vincitore porta la firma dell’architetto anglo-irachena Zaha Hadid ed è caratterizzato da linee architettoniche curve e sinuose che si distaccano dal tessuto urbano esistente.
Gli spazi espositivi si sovrappongono e si intersecano tra loro in un continuo gioco di volumi, generando una complessità geometrica il cui fulcro è costituito dalla struttura del solaio di copertura, ideato come un vero e proprio “filtro” tra interno ed esterno, che consente un uso modulato e zenitale della luce naturale.
I vari spazi espositivi sono estremamente elastici e, grazie a pannelli mobili, consentono di mutare la natura stessa del luogo a seconda delle diverse esigenze museali.
“L’idea alla base del progetto – dichiara Zaha Hadid – è quella di un movimento generato da linee di forza che, sovrapponendosi, creano diversi livelli, dando vita a spazi interni ed esterni che si intersecano, senza rinunciare alla robustezza dell’edificio.”
L’architettura del MAXXI si distingue per le soluzioni di grande innovazione e di altissima tecnologia, in cui i principali materiali costruttivi – cemento, vetro e acciaio – non sono utilizzati in modo tradizionale. In particolare le murature esterne del complesso sono realizzate in cemento a vista attraverso un procedimento che prevede la “colata” in speciali strutture.
In tutti gli spazi interni dell’edificio sono stati impiegati innovativi sistemi a secco Gyproc che, grazie alle caratteristiche proprie delle lastre di gesso rivestito, hanno permesso di realizzare particolari e suggestive pareti espositive che seguono l’andamento curvilineo del complesso.
Alcuni scenografici controsoffitti disegnano e personalizzano gli spazi espositivi, alternando parti opache e bianchissime, sempre realizzate con lastre Gyproc, a porzioni trasparenti retroilluminate.
La Vannelli srl – società applicatrice dei sistemi a secco – ha studiato, in collaborazione con gli uffici tecnici di Gyproc Saint-Gobain, prodotti e sistemi ad hoc per garantire sia la corretta resistenza meccanica delle pareti espositive, sia l’adeguata protezione al fuoco di tutta la struttura.
Prima di operare direttamente in cantiere, vi è stata una fase di intervento, compreso l’allestimento di varie campionature direttamente in loco, incentrata sull’individuazione dei materiali e dei sistemi in grado di garantire i migliori requisiti di resistenza, estetica e funzionalità.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato Regionale alle OO.PP. per il Lazio, Roma – Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanea, Roma
Progetto architettonico:
Zaha Hadid Limited, Londra
Impresa esecutrice:
ATI – Italiana Costruzioni SpA – SAC SpA, Roma
Progetto di allestimento interno:
Dreika SpA, Bolzano
Applicatore lastre di gesso rivestito Gyproc:
Vannelli srl, Roma

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1482146585011-a797208c-a622-5″ include=”1452,1453,1454,1455,1456,1457,1458″ css=”.vc_custom_1482146866562{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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