Complesso per uffici “Ex SITA”

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1483549659777{margin-bottom: 10px !important;}”]

2014

Complesso per uffici “Ex SITA”, Salerno

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Un grande progetto di riqualificazione urbana ed ambientale – che comprende la realizzazione di uffici, strutture commerciali, aree di sosta, percorsi pedonali e parcheggi sotterranei – ha completamente trasformato una zona strategica di Salerno, precedentemente adibita a deposito della società autotrasporti “SITA spa”.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Un imponente edificio di otto piani, che ospita uffici e negozi, è caratterizzato da un andamento leggermente curvilineo e da una grande porzione di facciata continua in vetro che “spezza” la continuità del volume principale.
La piazza, compresa tra le vie Irno e Laurogrotto, è quasi completamente pedonale e rappresenta un nuovo spazio
di incontro e di aggregazione per tutto il quartiere.
Sotto la piazza, una grande autorimessa mette a disposizione molti posti auto destinati sia ai residenti che ai tanti cittadini che utilizzano l’adiacente stazione della linea Metropolitana-Ferroviaria di Salerno.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Tre Emme Investimenti Immobiliari srl, Salerno
Progetto architettonico:
Arch. Rocco Fasolino, Salerno
Direzione Lavori:
Studio Zambrano – Salerno
Impresa esecutrice/applicatore intonaci Gyproc:
Opsa Costruzioni sas di Alfredo Sacco & C., Pontecagnano Faiano (SA)
Applicatore sistemi a secco Gyproc:
Norma System di Ferraioli Antonio, Pagani (SA), in collaborazione con MAS srl, Napoli – sede di Salerno
Natana.Doc. Spa Divisione Gessi resp. sig. Alferio Landi – Pontecagnano (SA)

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Soluzioni Saint-Gobain Gyproc realizzate per Complesso per uffici “Ex SITA” a  Salerno

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Richiesta progettuale

Tamponamenti perimetrali leggeri e con elevate prestazioni termo-acustiche e di resistenza agli agenti atmosferici.

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Soluzione Saint-Gobain Gyproc

Facciate di tamponamento a secco realizzate con il sistema Gyproc Aquaroc, costituito da una doppia orditura metallica, isolante in intercapedine, lastre in gesso rivestito Gyproc Wallboard 13 sul lato interno e lastre in cemento alleggerito Gyproc Aquaroc sul lato esterno. La parete così concepita consente di ridurre notevolmente i tempi di esecuzione e assicura elevatissimi livelli di comfort termo-acustico oltre ad un’ottima resistenza alle intemperie. I giunti orizzontali necessari per la posa delle lastre sono appositamente studiati per diventare un motivo estetico che personalizza il disegno delle facciate dell’edificio.

[/vc_column_text][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_row_inner equal_height=”yes” el_class=”soluzione2″ css=”.vc_custom_1480682973973{margin-bottom: 15px !important;}”][vc_column_inner width=”1/3″ css=”.vc_custom_1477474821309{padding-top: 15px !important;background-color: #007cc4 !important;}”][vc_column_text el_class=”.coloreBianco .richiesta2″]

Richiesta progettuale

Pareti interne e controsoffitti in grado di garantire contemporaneamente prestazioni termo-acustiche, flessibilità di utilizzo e facilità nel passaggio delle parti impiantistiche.

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Soluzione Saint-Gobain Gyproc

Sistema a secco Saint-Gobain Italia costituito dall’abbinamento di strutture metalliche da 75 mm, pannelli isolanti in lana di vetro Isover PAR e lastre in gesso rivestito Gyproc Wallboard 13. La tecnologia a secco offre soluzioni di estrema funzionalità anche in presenza di complessi apparati impiantistici, con altissime prestazioni in termini di resistenza meccanica ed isolamento acustico. Il tutto con grande velocità di esecuzione nelle varie fasi del cantiere, dal trasporto alla movimentazione ed alla posa in opera.

[/vc_column_text][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_row_inner equal_height=”yes” el_class=”soluzione3″ css=”.vc_custom_1480682989325{margin-bottom: 15px !important;}”][vc_column_inner width=”1/3″ css=”.vc_custom_1477474821309{padding-top: 15px !important;background-color: #007cc4 !important;}”][vc_column_text el_class=”.coloreBianco .richiesta3″]

Richiesta progettuale

Protezione al fuoco di solai e travi nell’autorimessa sotterranea.

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Soluzione Saint-Gobain Gyproc

I solai e le travi sono rivestite con l’intonaco isolante Gyproc Igniver della linea Gyproc TecnoVic, appositamente studiato per garantire l’idonea protezione passiva dal fuoco di elementi metallici ed in cemento armato. Gyproc Igniver è un intonaco a base di gesso e Vermiculite leader nel mercato dell’edilizia perché ha un’ottima aderenza, non ha bisogno di essere rinnovato negli anni, non contiene né amianto né fibre ed ha il vantaggio di essere elastico e di assicurare sia un buon isolamento acustico che una bassa conducibilità termica. Gyproc Igniver rientra negli intonaci protettivi antincendio leggeri come previsto dal DM 16 febbraio 2007 sulla classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione.

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Richiesta progettuale

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Soluzione Saint-Gobain Gyproc

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Richiesta progettuale

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Soluzione Saint-Gobain Gyproc

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[/vc_column_text][vc_empty_space height=”60px”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1511876158542-6e3e1dd2-5fb2-8″ include=”1792,1793,1794,1795,1796,1797,1798,1799″ css=”.vc_custom_1483374624765{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][vc_column][/vc_column][/vc_row]

Archivio di Stato

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1483549808043{margin-bottom: 10px !important;}”]

2014

Archivio di Stato, Verona

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]La realizzazione del nuovo polo archivistico di Verona è il primo intervento di riqualificazione e riconversione degli splendidi edifici industriali situati nell’area degli ex magazzini generali e dell’ex mercato ortofrutticolo, dislocati a meno di un chilometro dalle mura magistrali del centro storico.
Nei tre edifici del “magazzino uno”, in origine adibiti a deposito di grano, sono confluiti i preziosi documenti storici attualmente raccolti in varie sedi del Comune di Verona e della Provincia, così da formare un grande e funzionale serbatoio archivistico territoriale.
Alcune sale dedicate a mostre ed eventi culturali animano gli ambienti del complesso, insieme alle attività collaterali previste dall’Ordine degli Ingegneri della città scaligera e alla presenza di vari spazi privati adibiti ad uffici e laboratori.
Una scenografica galleria di vetro – situata tra i primi due edifici ed il terzo più vicino alla grande cupola della cella frigorifera – “contiene” i collegamenti verticali e costituisce un evidente segno contemporaneo che contrasta con le forti preesistenze architettoniche.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]L’intervento globale di ristrutturazione rispetta ed esalta le principali caratteristiche architettoniche del complesso industriale e nello stesso tempo provvede a modernizzare gli spazi interni per renderli più funzionali alle nuove destinazioni d’uso.
Le numerose soluzioni a secco fornite da Gyproc Saint-Gobain consentono di rispondere perfettamente a precise richieste progettuali, legate principalmente ad aspetti di tipo tecnico e normativo: gli spazi dedicati ad archivio, in particolare, necessitano di interventi mirati all’ottenimento dell’idonea compartimentazione antincendio e di una resistenza al fuoco R-REI 120 di tutte le strutture portanti, di verifiche statiche per le pareti divisorie in chiave sismica, di un elevato isolamento termico ed acustico e di un controllo rigoroso delle verifiche igrometriche per evitare il formarsi di condense.

Per i divisori interni è stata proposta una parete Gyproc SA 150/100 LV F costituita da due lastre Fireline 13 per lato, struttura metallica da 100 mm ed isolante minerale di spessore 80mm; tale stratigrafia garantisce una resistenza al fuoco EI 120, un elevato isolamento acustico ed un’alta resistenza meccanica.
Le contropareti addossate ai tamponamenti perimetrali sono del tipo CP.S 75/50 L VAPOR e permettono di ottenere un perfetto isolamento termo-acustico; esse sono realizzate con struttura da 50 mm, isolante minerale nell’intercapedine, una lastra Vapor 13 ed una Wallboard 13, quest’ultima sostituita da una lastra Hydro 13 in caso di ambienti umidi.
Tutte le strutture portanti sono invece foderate a secco per rispondere alle vigenti normative in termini di protezione dal fuoco: le lastre Fireline 15 rivestono sia le capriate e le coperture in legno, che le travi ed i solai in cemento armato mentre due lastre in gesso fibro-rinforzato Glasroc F 25 garantiscono la compartimentazione EI 120 di alcuni spazi ed una protezione R 120 delle capriate in acciaio.

L’intervento più interessante e suggestivo è costituito dagli speciali controsoffitti curvi che seguono l’andamento delle grandi e spettacolari coperture a volte esistenti.
Realizzati abbinando una lastra Fireline 13 – accoppiata sulla faccia non a vista con una lamina di alluminio che funge da barriera al vapore – ed una lastra Flex 6 appositamente studiata per applicazioni curve, tali controsoffitti svolgono contemporaneamente più funzioni: da una parte assicurano la giusta protezione antincendio ed un ottimo isolamento termo-acustico, dall’altra evitano il possibile fenomeno dello sfondellamento delle pignatte in laterizio con le quali sono costruite le coperture.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona
Progetto e Direzione Lavori:
Arch. Giorgio Mattioli – Mattioli Associati – Architettura, Verona
Impresa esecutrice:
Marani spa, Verona
Applicatore sistemi a secco Gyproc:
Iso-Sistem Tecnologie srl, Castel d’Azzano (VR)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1483549795800-4483c5a4-1856-7″ include=”1742,1743,1744,1745,1746,1747,1748,1749,1750″ css=”.vc_custom_1483372559657{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Villa Igea

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1483610755126{margin-bottom: 10px !important;}”]

2013

Villa Igea, Rutigliano (BA)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]Un lungo e complesso intervento di restauro ha permesso di recuperare le particolari linee architettoniche e gli elementi decorativi di uno spettacolare complesso residenziale storico situato alle porte di Rutigliano, composto da una villa ottocentesca posta al centro di un grande parco e da una serie di fabbricati di servizio – una dependance, una rimessa, un’uccelliera ed un belvedere – anch’essi completamente ristrutturati. La villa ha una pianta quadrata ed è articolata su tre livelli: il piano seminterrato è contraddistinto da suggestive volte a botte in tufo e murature in pietra completamente recuperate, il piano rialzato presenta un susseguirsi di ambienti regolari e squadrati – con splendide volte a padiglione – riportati alle caratteristiche originarie grazie all’eliminazione di varie superfetazioni effettuate nel corso degli anni, il piano primo, dedicato alla zona notte, è infine costituito da spazi rivisitati e modificati per rispondere alle nuove esigenze abitative della committenza.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Tutti gli intonaci interni della villa sono stati demoliti e sostituiti dall’Into Alfa, un premiscelato prestazionale della linea gesso EcoVic con proprietà meccaniche e caratteristiche di lavorabilità superiori ai tradizionali prodotti a base calce-cemento per interni.
Ideale nelle ristrutturazioni, Into Alfa contiene uno speciale legante, l’Anidrene Alfa, ottenuto grazie ad una particolare tecnica di calcificazione che consente di realizzare un intonaco civile di grande traspirabilità, senza ritiri igrometrici e con un’elevata resistenza sia a compressione che a flessione.
Into Alfa è particolarmente indicato per applicazioni in forti spessori e su sottofondi misti e irregolari poiché evita cavillature, crepe e fessurazioni; permette inoltre di ridurre notevolmente i tempi di posa in quanto asciuga molto più in fretta di un tradizionale premiscelato a base cemento.
Come finitura è stato scelto il Rasocote 5 plus, un rasante bianco della linea EcoVic – a base di gesso emidrato, calce idrata, inerti calcarei micronizzati e additivi specifici – che rimane impalpabile e risulta dunque perfetto per ottenere superfici lisce e speculari.
Alcune zoccolature del piano interrato della villa e i primi due metri delle pareti della dependance sono invece trattati con l’Into HS Macchina della linea TecnoVic, un intonaco premiscelato di risanamento specifico per ambienti umidi, altamente resistente ai sali e in grado di contrastare l’umidità di risalita; la sua applicazione a macchina garantisce la perfetta esecuzione dei lavori, evitando possibili errori manuali nella posa in opera.
L’utilizzo del Vic-calce NHL 5 della linea calce EcoVic per gli intonaci esterni della dependance e per il trattamento dei giunti tra i conci di pietra che caratterizzano le facciate della villa, testimonia la volontà di scegliere prodotti naturali ed è coerente con la filosofia progettuale che privilegia la scelta di tecniche e materiali della tradizione, abbinati a metodologie di risanamento moderne ed attuali.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Progetto e Direzione Lavori:
Arch. Maria Rita Pavone, Rutigliano
Impresa esecutrice/applicatore intonaci Gyproc:
Edil Orlando snc dei Fratelli Luigi e Micheleorlando, Rutigliano

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1487169509720-c7708df2-1445-7″ include=”2563,2564,2565,2566,2567,2568,2569,2570,2571,2572″ css=”.vc_custom_1487169544227{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Teatro Mercadante

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1483551108196{margin-bottom: 10px !important;}”]

2013

Teatro Mercadante, Altamura (BA)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]

Il Teatro Mercadante venne inaugurato il 17 settembre 1895 per rendere omaggio al musicista e compositore altamurano Francesco Saverio Mercadante nel centenario della sua nascita.
Dopo un lungo periodo di chiusura ed abbandono il Consorzio Teatro Mercadante ha stipulato un accordo con alcune imprese locali ed ha affidato allo Studio di Architettura SMN – G.L. Sylos Labini & Partners, il progetto di restauro e di adeguamento funzionale del complesso. Un capitolo importante dell’intervento è costituito dalla costruzione di un nuovo edificio accostato alla struttura
storica, che da un lato risolve il problema prettamente architettonico ed ambientale di completare la cortina edilizia rimasta per anni incompiuta, dall’altro fornisce al teatro nuovi e moderni spazi per uffici, camerini, sale prove e locali tecnici.

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Il progetto è finalizzato al restauro degli elementi storici del teatro, alla ricostruzione dell’apparato decorativo, al perfezionamento degli spazi funzionali per gli artisti ed il pubblico, al miglioramento degli standard impiantistici e tecnologici e all’adeguamento dell’edificio alle normative vigenti in materia di sicurezza.
“L’approccio adottato – si legge nella relazione tecnica dello Studio di Architettura SMN di Bari – si basa sostanzialmente su due criteri: il progetto della conservazione che mira al mantenimento o alla riproposizione degli spazi e delle funzioni originarie, ed alla riconferma dei materiali e delle tecniche costruttive, e il progetto di rifunzionalizzazione che mira a dotare l’edificio degli standard funzionali, di sicurezza ed impiantistici attraverso inserimenti in armonia con l’impianto fisico esistente, rispettandone le logiche di impostazione originaria.”

In linea con tale filosofia progettuale e metodologica, Gyproc Saint-Gobain ha messo a disposizione la propria vasta gamma di intonaci e rasanti naturali ed ecocompatibili, privi di cemento e dunque particolarmente indicati negli interventi di ristrutturazione e recupero del patrimonio storico.
Per tutti gli intonaci delle pareti, dei soffitti e dei palchi è stato utilizzato UnicoVic, la nuova soluzione della linea EcoVic a base di gesso e calce idraulica naturale NHL5, che assicura contemporaneamente semplicità di applicazione, resistenza ed innovazione.
UnicoVic è un prodotto altamente prestazionale in grado di abbinare ai vantaggi del gesso (assenza di ritiri, resistenza meccanica, isolamento termico e posa anche in presenza di forti spessori), le caratteristiche di naturalità e traspirabilità tipiche della calce idraulica naturale.
Il grande plafone della sala è invece intonacato con il Sigmatic ignifugo M120, un premiscelato isolante della linea TecnoVic a base di gesso emidrato, Vermiculite e Perlite espanse, specificatamente studiato per garantire l’adeguata protezione dal fuoco di murature e solai in laterizio.
Sia il Sigmatic ignifugo M120 che l’UnicoVic sono rasati con il Rasocote 5 plus a base gesso della linea EcoVic, una finitura liscia, bianchissima e di grande affidabilità, che rende estremamente semplici e veloci le successive operazioni di tinteggiatura.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Teatro Mercadante srl, Altamura
Progetto architettonico:
SMN Studio di Architettura – G.L. Sylos Labini & Partners, Bari
Direzione Lavori:
Arch. Gian Luigi Sylos Labini – Ing. Pietro Santoro
Applicatore intonaci Gyproc:
Ing. Antonio Resta e C. srl, Bari

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1497432153349-35994e8f-c6b6-9″ include=”2998,2999,3000,3001,3002,3003,3004,3005,3006,3007,3008,3009,3010″ css=”.vc_custom_1497432196451{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

MUST – Museo Storico Città di Lecce

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2013

MUST - Museo Storico Città di Lecce, Lecce

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]

Il MUST è una nuova e suggestiva struttura museale che ha sede negli spazi completamente restaurati dell’ex Monastero di Santa Chiara, situato accanto all’omonima Chiesa ed adiacente allo spettacolare Teatro Romano, che riprende la struttura architettonica del più grande e famoso Anfiteatro di Piazza Sant’Oronzo.
Il nuovo museo si pone come punto di riferimento culturale di Lecce e fa parte di una vera e propria “rete museale” cittadina, nata con il preciso obiettivo di far dialogare tra loro le diverse istituzioni di Lecce, in stretto rapporto anche con le scuole e l’università: così, oltre a raccontare la storia
e le diverse culture che si sono susseguite sul territorio nel corso di circa tremila anni, il MUST dedica ampie sale espositive all’organizzazione di mostre temporanee riservate all’arte moderna e contemporanea, in un perfetto connubio tra identità locale e vocazione internazionale.

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]L’impianto planimetrico del complesso si sviluppa lungo due assi ortogonali orientati in direzione nord-sud/est-ovest, che consentono di individuare tre “blocchi” in origine corrispondenti alle molteplici funzioni della vita conventuale.
Attualmente il primo blocco presenta spazi regolari distribuiti intorno ad una zona rettangolare, il secondo contiene un cortile più ampio che funzionava da fulcro organizzativo per le attività lavorative del complesso, mentre il terzo, di cui faceva parte un giardino, è oggi completamente distrutto a causa dei lavori di scavo del Teatro Romano.
Già nel 1992 l’Archivio di Stato di Lecce pensò di redigere un progetto generale di recupero del complesso da destinare a propria sede; sulla base di tale progetto, dal 1993 al 1999 furono eseguiti alcuni interventi – con la supervisione della Sovrintendenza ai Beni Ambientali – mirati al recupero e al consolidamento delle murature e delle volte, oltre al restauro dei prospetti rivolti verso il Teatro e verso Via della Cartapesta.
Con l’ultimo globale intervento di ristrutturazione, l’ex Monastero è stato definitivamente riportato agli antichi splendori, valorizzando tutti gli ambienti del complesso anche in relazione alla nuova destinazione d’uso. Questo grazie alla correttezza e alla precisione delle scelte progettuali e delle modalità d’intervento, alla pluriennale esperienza dell’impresa esecutrice nel campo del restauro conservativo e all’utilizzo delle migliori tecnologie e dei prodotti più idonei disponibili sul mercato.
In particolare per gli intonaci interni è stato scelto il Vic-calce NHL5 della linea Gyproc Ecovic, un intonaco naturale e ecocompatibile a base di calce idraulica naturale, applicabile anche in forti spessori e su sottofondi disomogenei.
Il Vic-calce NHL5 è un prodotto estremamente semplice da stendere ed assicura elevate prestazioni in termini di traspirabilità e durata. Essendo privo di cemento, inoltre, risulta essere la scelta più indicata e sponsorizzata dalle Sovrintendenze soprattutto nei casi di interventi su manufatti storici e, più in generale, sul patrimonio edilizio esistente.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Comune di Lecce
Proprietà:
Agenzia del Demanio Pubblico dello Stato
Progetto definitivo:
Ufficio Tecnico del Comune di Lecce
Progetto esecutivo:
ATI – Capriello Vincenzo srl – Prof. Lucio Morrica – Ing. Giuseppe Ardissone
Direzione Lavori:
Ing. Giovanni Dell’Anna, Arch. Francesca Rossi – Comune di Lecce
Impresa esecutrice:
Capriello Vincenzo srl, Villaricca (NA)
Direttore tecnico di cantiere:
Arch. Antonio Collazzo, Napoli
Responsabile di cantiere:
Sig. Ferdinando Iazzetta, Napoli
Applicatore intonaci Gyproc:
Serena srl, Racale (LE)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1483547775106-adfb2dbf-4001-6″ include=”2071,2072,2073,2074,2075,2076,2077,2078,2079,2080,2081″ css=”.vc_custom_1483547695693{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Biblioteca Civica MedaTeca

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1483547032941{margin-bottom: 10px !important;}”]

2013

Biblioteca Civica MedaTeca, Meda (MB)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]

MedaTeca è l’innovativo centro culturale e ricreativo di Meda (MB) ricavato dalla ristrutturazione di un vecchio edificio pubblico, ampliato e completamente trasformato per rispondere alle esigenze di luminosità, funzionalità e flessibilità richieste dalla nuova destinazione d’uso.
“Pur sottostando ai forti vincoli imposti dall’esistente – si legge nella relazione di Alterstudio Partners – il progetto ripensa il contenitore in funzione del contenuto, modificando
le facciate, la volumetria, le caratteristiche morfologiche e materiche, cercando di realizzare un’architettura espressiva in grado di comunicare la nuova vocazione pubblica dell’edificio.”

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]L’involucro è realizzato in lastre di alluminio rosso Bordeaux, con un sofisticato sistema di facciata progettato ad hoc, altamente performante dal punto di vista energetico e acustico. Grandi vetrate su strada mostrano l’interno dell’edificio o si colorano in varie campiture semitrasparenti con le tende abbassate. Gli spazi interni sono ampi, luminosi e confortevoli, con ambienti a doppia altezza e affacci tra un piano e l’altro. L’organizzazione funzionale, all’insegna della massima flessibilità (logistica e impiantistica), consente di aprire autonomamente ogni piano.

I quasi 2.000 mq di superficie sono suddivisi in diverse tipologie di spazi, tutti estremamente scenografici, colorati ed arredati con pezzi d’autore e lampade di design. Oltre alle classiche aree dedicate agli archivi e alla lettura, i quattro piani del complesso ospitano alcune sezioni rivolte a ragazzi e bambini, spazi per corsi di formazione e tempo libero, una sala polivalente per eventi o conferenze, l’area di accoglienza con un punto ristoro, vari uffici e spazi di servizio.

Tutti i controsoffitti sono costituiti da lastre con foratura lineare Gyptone Big Activ’Air® LINE 6, un sistema Saint-Gobain Gyproc ideale per progettare interni di prestigio perché in grado di abbinare estetica e funzionalità: il disegno dei decori è infatti studiato per garantire ottimi livelli di assorbimento acustico e, contemporaneamente, per diventare un elemento visivo forte che connota gli spazi e ne aumenta la profondità.
I quattro bordi assottigliati delle lastre permettono all’applicatore di ottenere un’accurata finitura dei giunti, che a lavoro finito risultano invisibili e perfettamente integrati nella superficie continua del controsoffitto.
Il sistema Gyptone Big Activ’Air® LINE 6 è montato su profili in lamiera d’acciaio Gyprofile – anticorrosivi ed ecologici – ed è dotato della tecnologia Activ’Air®, l’esclusiva soluzione Saint-Gobain Gyproc che permette alle lastre di assorbire e neutralizzare fino al 70% della formaldeide contenuta nell’aria, trasformandola in composti inerti non più pericolosi per la salute dell’uomo.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Comune di Meda (MB)
Progetto architettonico e arredi:
Alterstudio Partners srl, Milano (progetto e direzione lavori Marco Muscogiuri)
Impresa esecutrice:
STEDA spa, Rossano Veneto (VI)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1483547229471-da2f35c3-38b9-8″ include=”2061,2063,2064,2065,2066,2067,2068″ css=”.vc_custom_1483547239672{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

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Galleria degli Uffizi

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2013

Galleria degli Uffizi, Firenze

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]

Il progetto dei “Nuovi Uffizi” prevede il raddoppio dell’attuale capacità espositiva del complesso museale fiorentino attraverso un globale intervento di restauro e adeguamento funzionale, in grado di valorizzare e rinnovare in modo significativo uno dei musei più prestigiosi del mondo.
L’obiettivo principale dei lavori di ristrutturazione è il recupero degli ambienti situati al primo piano dell’edificio vasariano – occupati in precedenza dagli scaffali dell’Archivio di Stato di Firenze – che vanno ad aggiungersi alla storica superficie espositiva della Galleria posta al secondo piano, caratterizzata dalla ben nota forma ad “U”.
Un altro aspetto fondamentale del progetto è l’aggiornamento e la revisione di tutti gli impianti esistenti – compresa la fornitura di una nuova centrale termica e frigorifera – e la realizzazione di moderni ed innovativi sistemi impiantistici a supporto dei nuovi spazi espositivi, così da tutelare e conservare al meglio l’enorme patrimonio storico-artistico custodito.

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Oltre al rinnovamento dell’intera sequenza di sale situate al piano nobile, il progetto crea un nuovo collegamento tra i due livelli del percorso espositivo, permette il recupero di spazi da dedicare all’allestimento di nuovi ambienti museali (le Sale delle Scuole Straniere) e di mostre temporanee (sotto il corpo di fabbrica della Biblioteca Magliabechiana), aumenta le aree per il deposito delle opere d’arte, rinnova ed amplia i servizi sia per il personale che per gli studiosi e i visitatori.
L’allestimento dei nuovi spazi è basato sulla costruzione di speciali “quinte” espositive – di diverse dimensioni a seconda della grandezza delle sale – realizzate completamente a secco e sulle quali sono fissate le opere d’arte.

Tali scenografie sono in grado di resistere meccanicamente anche in presenza di grandi carichi e sono progettate per nascondere e consentire la manutenzione del complesso apparato impiantistico, che utilizza speciali macchinari per il trattamento ed il controllo dell’aria e dell’umidità.
Il sistema costruttivo delle quinte è costituito da una struttura principale in tubolari di acciaio con fazzoletti di fissaggio e piedi regolabili per l’appoggio e la registrazione a pavimento; su questo reticolo portante – assemblato a terra sul posto e poi montato – viene ancorata una struttura secondaria Gyprofile specifica per i sistemi a secco, formata da profili ad “U” standard e profili omega a passo verticale, disposti con interasse di 300 mm.

La quinta viene successivamente chiusa applicando una lastra speciale Gyproc LISAPLAC 13, rivestita su entrambe le facce con carta a bassissimo potere calorifico superiore che assicura un comportamento di reazione al fuoco in classe A1.
La manutenzione degli impianti risulta estremamente comoda per la presenza di due ante verticali apribili – poste ai lati di ogni quinta – e di alcuni “pannelli-porta” che corrono lungo la parte sottostante proprio in corrispondenza delle macchine. Questi pannelli sono costituiti dall’accoppiamento di una lastra in mdf da 14 mm e da una lastra in gesso rivestito LISAPLAC 13, avvitata, tagliata a misura ed incassata in un apposito vano realizzato con profili in alluminio ad “L”.
La finitura di tutte le quinte – scelta sulla base di campionature ad hoc e definita “grave” per la particolare tonalità – è ottenuta grazie ad un fondo pigmentato a tinta unita sul quale viene applicato un prodotto con effetto velatura, dai valori di luminosità e saturazione lievemente più bassi rispetto al fondo, così da creare il particolare effetto di trasparenza e cromia desiderato.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Firenze (con esclusione della città, per le competenze sui beni storici, artistici ed etnoantropologici), Pistoia e Prato
Progetto:
S.IN.TER. srl, Italia
Applicatore sistemi a secco Gyproc:
FIS spa, Oppeano (VR)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1483543242921-fa31a365-5040-10″ include=”1995,1996,1997,1999,2000,2001,2002,2003,2004″ css=”.vc_custom_1483542861373{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

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Complesso residenziale Corato

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2013

Complesso residenziale Corato,Corato (BA)

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]

L’edificio è un importante esempio di architettura ottocentesca situato nel centro storico di Corato, costituito da tre livelli più un piano interrato, per un totale di circa 1000 mq di superficie calpestabile.
Il palazzo presentava evidenti segni di degrado sia nelle parti strutturali che nelle finiture interne ed esterne: molti elementi decorativi risultavano lesionati, il tetto e le facciate mostravano segni di deterioramento, le murature a “sacco” e le volte erano profondamente ammalorate e gli intonaci presentavano notevoli crepe e fessurazioni.
Nel 2011 i proprietari hanno così deciso di intraprendere una complessiva opera di ristrutturazione e risanamento conservativo del palazzo con il preciso obiettivo di mantenere le linee e le caratteristiche architettoniche originarie.

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Le cosiddette murature a “sacco” sfruttano una tecnica costruttiva molto utilizzata fin dagli antichi romani, basata sulla realizzazione di due paramenti esterni in mattoni pieni e pietra – che fungono da casseforme a perdere e da elementi strutturali portanti – e un nucleo centrale di elementi lapidei di grosse dimensioni misti a scarti di tegole e mattoni, legati con malte di calce o gesso molto spesso di qualità scadente.
Tali murature sono state consolidate e bonificate mediante iniezioni cementizie con aggiunta di fluidificante, così da contrastare i tipici fenomeni di schiacciamento e pressoflessione dovuti soprattutto alla diversità di caratteristiche elastiche tra i paramenti e la parte centrale in calcestruzzo “improprio”, unitamente alla mancanza di connessione tra le stesse fodere esterne.
Una volta rimosso l’intonaco esistente, tutte le superfici sono state lavate con apposita macchina idropulitrice e sulla muratura nuda è stata inserita una rete elettrosaldata zincata, in modo da ottenere un rinforzo statico della parete stessa. Successivamente, dopo avere steso una mano di Viprimer, sono state applicate due mani di VICRETE plus della linea TecnoVic, un betoncino di consolidamento Gyproc con posa meccanizzata, fibrato ed applicabile anche in forti spessori.
Il VICRETE Plus è un prodotto di grande scorrevolezza – posabile anche su supporti misti e irregolari – appositamente studiato per risanare ed aumentare notevolmente la resistenza meccanica di murature degradate.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Progetto e Direzione lavori:
Ing. Natalino Petrone, Corato
Impresa esecutrice/applicatore intonaci Gyproc:
Mangione Giuseppe impresa edile, Corato

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1497431883717-5e523db6-7416-5″ include=”2992,2993,2994,2995,2996″ css=”.vc_custom_1497432100002{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Chiesa Maria Madre dei Giovani

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2013

Chiesa Maria Madre dei Giovani,Torino

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]

“Maria Madre dei Giovani” è il nome della chiesa situata all’interno del complesso denominato “Arsenale della Pace”, un monastero metropolitano nato in un’antica fabbrica di armi in disuso e sede del Sermig – Servizio Missionario Giovani – fondato nel 1964 da Ernesto Olivero.
La pianta quadrata della chiesa, il disegno circolare delle sedute in legno e la forma triangolare dei tre grandi lucernari posti in copertura, testimoniano l’obiettivo principale del progetto che, come spiega l’architetto Benedetto
Camerana, “vuole trasmettere trascendenza e sacralità con pochi elementi architettonici e con geometrie semplici, pure ed assolute.”

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]La nuova chiesa è progettata per ospitare fino a 500 persone ed è il risultato della ristrutturazione di un vecchio capannone industriale, completamente rivestito all’interno da una ”scatola” a secco altamente isolante, costituita da contropareti e controsoffitti Gyproc Saint-Gobain.
Tutti i tamponamenti perimetrali in mattoni pieni dell’edificio esistente sono foderati con pareti in lastre Wallboard 13 avvitate su strutture metalliche da 100 mm, mentre la tipica copertura industriale “a shed” è mascherata da uno spettacolare controsoffitto dall’andamento curvilineo, realizzato con il sistema Rigitone 8-15-20 Super che sfrutta lastre in gesso rivestito appositamente forate, in grado di garantire altissimi livelli di assorbimento acustico ed un’eccellente resa estetica.

Sul retro delle lastre, inoltre, è applicato uno speciale tessuto fonoassorbente di colore bianco che lavora in abbinamento alle perforazioni, in modo da ottimizzarne le prestazioni acustiche senza peraltro limitare il passaggio della luce naturale.
Le forature, di forma circolare e disposte irregolarmente sulla superficie, consentono di creare particolari effetti cromatici e scenografici giochi di luce anche in mancanza di illuminazione naturale, grazie alla presenza di un sofisticato sistema a led studiato per riprodurre una sorta di cielo stellato, estremamente allegorico e di grande impatto visivo.

La particolare forma ad onda del controsoffitto è ottenuta grazie alla costruzione di una orditura primaria disposta a “vertebra” – pendinata alla copertura e strutturalmente molto resistente – sulla quale è agganciato un secondo reticolo metallico che diventa il supporto ideale per l’ancoraggio delle lastre forate.
Tra le pareti ed il controsoffitto sono incassate alcune lampade che illuminano in modo uniforme tutto il perimetro della chiesa, integrando l’illuminazione “simbolica” del controsoffitto curvo e quella naturale e diretta proveniente dai lucernari.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Sermig – Servizio Missionario Giovani, Torino
Progetto, Coordinamento e Direzione artistica:
Benedetto Camerana, Torino
Direzione Lavori:
Paolo Erbetta, Torino
Impresa esecutrice:
Costruzioni Generali Gilardi, Torino
Direzione cantiere:
Alessandro Gilardi, Torino
Applicatore/fornitore contropareti Gyproc:
CTI Isolare srl, San Mauro Torinese (TO)
Applicatore/fornitore controsoffitti Gyproc:
Ata srl, Rivoli (TO)

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1483540199503-de0abfa4-a90d-2″ include=”1954,1955,1956,1957,1958,1959,1960,1961″ css=”.vc_custom_1483540600213{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Caserma dei Corazzieri del Quirinale

[vc_row][vc_column css=”.vc_custom_1477473992182{margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column_text css=”.vc_custom_1481900799502{margin-bottom: 10px !important;}”]

2013

Caserma dei Corazzieri del Quirinale,Roma

[/vc_column_text][vc_separator el_width=”60″ css=”.vc_custom_1477473406605{margin-bottom: 15px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra colore_blu”]

Sede della guardia d’onore del Presidente della Repubblica ed intitolata al Maggiore Negri di SanFront, la Caserma dei Corazzieri del Quirinale occupa una parte dell’edificio monastico annesso alla Chiesa di Santa Susanna, che nel 1870 passò al demanio.
Oltre ai numerosi ambienti riservati ai Corazzieri – le scuderie, la selleria, il maneggio coperto, la cappella ed un laboratorio dove vengono realizzati elmi e corazze su misura – la struttura è arricchita da uno straordinario complesso
archeologico emerso negli anni ’60, che comprende un tratto delle antiche mura serviane e parte di un ninfeo di epoca neroniana abbellito da una preziosa decorazione a mosaico in pasta vitrea.

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text el_class=”blocco_sinistra”]Un recente ed attento intervento di ristrutturazione di tutto il complesso ha permesso di recuperare ed esaltare le caratteristiche architettoniche e funzionali dello stupendo maneggio coperto – in grado di contenere comodamente fino a quaranta cavalli – contraddistinto da un pavimento ricoperto di finissima sabbia di fiume e da un enorme lucernario che lascia filtrare una suggestiva luce zenitale. Un nuovo e spettacolare controsoffitto continuo riveste tutta la copertura intorno alle grandi vetrate centrali e costituisce l’elemento di maggior rilevanza dal punto di vista estetico, grazie a precisi studi progettuali e all’uso della tecnica a secco Gyproc Saint-Gobain che sfrutta le qualità delle speciali lastre Habito Hydro 13 Activ’air.

In particolare l’andamento irregolare delle superfici che compongono il controsoffitto, le numerose cornici e decorazioni poste lungo il perimetro, le varie tonalità di colore utilizzate e i riquadri interni che ricordano i vecchi soffitti “a cassettoni”, personalizzano tutto lo spazio aumentandone il dinamismo e la profondità.

Le Habito Hydro 13 Activ’air sono lastre di tipo H1 con assorbimento di acqua ridotto e dunque con un’eccellente tenuta in presenza di elevati livelli di umidità. Le fibre di vetro che additivano il gesso assicurano grande durezza superficiale e massima resistenza meccanica mentre la speciale carta di cui sono composte – dalla colorazione particolarmente bianca ed uniforme – agevola notevolmente le operazioni di finitura e di tinteggiatura. L’innovativa tecnologia Activ’air permette, inoltre, di progettare con versatilità e creatività abbattendo drasticamente l’inquinamento indoor: è infatti in grado di purificare l’aria in modo continuo e duraturo, neutralizzando i principali Composti Organici Volatili (VOC) presenti nei luoghi chiusi, che spesso causano problemi di salute all’uomo.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_column_text]

Committente:
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato Opere Pubbliche Lazio, Abruzzo, Sardegna.
Responsabile del Procedimento:
Arch. Maria Lucia Conti
Direzione lavori:
Arch. Angela Aprile
Impresa esecutrice:
ATI – SOCOMI spa e ICOM srl
Direttore di cantiere:
Arch. Cesare Straccamore
Applicatore sistemi a secco Gyproc:
M.i.t.a.c. srl, Guidonia (Roma) – Responsabile di commessa Dr. Roberto Nunziante Cesaro

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_media_grid element_width=”2″ gap=”0″ grid_id=”vc_gid:1483539233805-2c533670-27fb-8″ include=”1934,1935,1936,1937,1938,1939,1940″ css=”.vc_custom_1483539604679{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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